Una promessa d'amore mantenuta per Balogh

Mary Balogh

Una Promessa d'Amore

(Per i Lettori di Storie in Costume, Lettori di Commedie e Lettori di rivalse amorose) 

Recensione

di Monica Montanari 

Una grande figura di padre

Dalla vostra Lyanne Quay di Un Conte per Tiranno! 

Bel romanzo, grande esperienza di lettura per almeno due terzi. Sfumatore di polpettone, con toni più drammatici del solito per Mary Balogh. E tuttavia moto appassionante, mi sono ritrovata a piangere come un vitello, sebbene il finale a lieto sia assicurato. 

I pregi di questo romanzo sono una grande figura paterna e il modo in cui la prof Balogh racconta l’infanzia: con uno sguardo intenerito e corale, da insegnante appunto. Uno sguardo che una mamma sempre in ansia per il pargolo non può permettersi. La scommessa narrativa è ottima e appassiona, purtroppo non mantiene tutte le promesse, perché lo scioglimento non viene affidato all’approfondirsi e al rivelarsi dei protagonisti bensì al dispiegarsi del Natale intorno a loro. Questa scelta strategica di Balogh ha il difetto di scadere nell’elegia del focolare (aspetto per me stucchevole per quanto comune a molte autrici di grande successo per altro come Tess Thompson) e il difetto ulteriore di appiattire i personaggi e renderli stereotipati. Di fondo, non so se per problemi di traduzione un equivoco storico sociale: il romanzo tratta del contrasto tra aristocrazia e borghesia e attribuisce a quest’ultima una maggior autenticità e spontaneità… La borghesia di questo romanzo è fatta di locandieri e carbonai, ovvero di ceti popolari, con la borghesia nulla a che fare. Se il Natale di questo libro lo avessero organizzato avvocati, banchieri e reverendi non sarebbe stato affatto spontaneo. Anzi! il perbenismo più rigido era interpretato proprio dai settori borghesi in periodo regency, come si può apprezzare leggendo Austin. I borghesi avevano una scopa nel culo pensando di emulare l’aristocrazia, ma questa è sempre stata connotata dal disprezzo e da una grande spregiudicatezza e promiscuità. Forse il traduttore ha reso con “borghesi” l’aggettivo di ”commoner”.

Monica Montanari 

(alias Lyanne Quay, Ophelia Keen, Ashley Andrews)

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Imprevedibile e focosa come può esserlo una vera irlandese, e senza amore come può esserlo unicamente un’orfana, lady Wilhelmina Osraige deve affrontare da sola il soggiorno a Londra per la “piccola stagione” invernale.

È però lord Iain Middleton, terzo conte di Huntly, l'imperturbabile e ascetico banchiere, a doversi occupare di lei, con grande sgomento di entrambi, e a sovrintendere la sicurezza e il benessere della lady poco più che ventenne.

Al più integerrimo dei confratelli della Hellfire non resterà che tiranneggiare la giovane esperta di arti da salotto e tentare di togliersela dai piedi. Di trovarle un marito o rispedirla in Scozia, perché lui è un uomo tutto d’un pezzo.

E che pezzo!

Tant’è, l’imprevedibile Wilhelmina propone al conte di impartirgli lezioni d’amore e Lord Huntly dovrà stare ben attento a non abbandonare la schiera degli angeli custodi.

O finirà dritto in quella dei serafini infiammati d’amore, come il rosso scintillante dei propri capelli e di quelli color borgogna di Wilhelmina.

Commedia Romantica , romance storico di periodo georgiano

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N.B. LA RIVIVISCENZA DI QUESTO BLOG è DEBITRICE AD AMAZON PER AVERMI CANCELLATO TUTTE LE MIE VECCHIE RECENSIONI E AVERMENE IMPEDITE DI NUOVE. JEFF BEZOS SARà BEN FELICE DI TENERSI RECENSIONI FARLOCCHE A CENTINAIA CHE PONGONO AI VERTICI DELLE CLASSIFICHE TITOLI A VOLTE, NON DICO IMMERITEVOLI BENSì, PROPRIO ILLEGGIBILI. NON SCRITTI IN ITALIANO. CI SI DIMENTICA SEMPRE CHE QUESTE PIATTAFORME OBBEDISCONO A INTERESSI PRIVATI, NON A UN’IDEA PURCHESSIA DI “giustizia”. E DUNQUE SE PICCHI DURO E IN DIECI PROTESTANO PERCHÈ PICCHI DURO, JEFF TRA TE E QUEI DIECI (ANCORCHÈ PARENTI E AMICI DELL’AUTORE STRONCATO) SCEGLIE QUEI DIECI PERCHé 10 È maggiore di 1. Con ciò ora spalmo subito su Novelbus le mie belle stroncature e anche su Goodreads. 

A la guerre com a la guerre.