domenica 12 maggio 2024

Ancora un ultimo valzer con Mary Balogh

   



Mary Balogh

L’ultimo valzer

(Per i Lettori di Storie in Costume, Lettori di Commedie e Lettori di rivalse amorose) 

Recensione
di Monica Montanari 


Affidabile come l’amore

Dalla vostra Lyanne Quay di Un Conte per Tiranno
Evviva! Abbiamo un bel libro! Questo Ultimo Valzer del 1998 ha le battute di chiusura più belle di sempre. La Balogh affronta un dramma vero e molto comune tra le donne “la preferenza per la stabilità”, posso dirlo perché mi rispecchia: la figlia del farabutto che si ripromette di sposare l’uomo più dissimile dal proprio padre e dunque di preferire sempre e comunque la stabile affidabilità, all’avventura. Ma la Balogh ci ammonisce in questa storia che la stabilità non è sinonimo di affidabilità. Anzi, laddove è espressione di grettezza e meschinità diviene stabilità del male e mortifera. 
Ci mostra che la ricerca del bene e del meglio è per forza instabile, ma molto più affidabile. Lo fa mettendo in pagina personaggi approfonditi, dalle sfumature sentimentali sottili, suggerite più che descritte. A fare da sfondo, come sempre o quantomeno spesso, nelle storie d’amore, un pregresso, l’opera del malvagio di turno. Ecco avere un vero malamente da operetta è il limite del romanzo, ma è peccato veniale ispirato probabilmente dall’intento di rendere più nitida la filigrana argomentativa della storia, rassicurare un pubblico più vasto con elementi di trama di interpretazione inequivoca. Sì, sono stata troppo astratta, ma ora do qualche elemento di trama e, spero, sarò più chiara. 

Lei, figlia di un farabutto – estremamente simpatico in società e insospettabilmente rovinoso in famiglia –, tra l’amore di Gerard – giovanissimo, irruente, passionale e senza beni al sole –, nonostante, l’amore viscerale che la sospinge tra le sue braccia, decide di sposare un uomo solido e stabile appunto. Dopo dieci anni, lo “stabile” muore e nella vita di Christina riappare Gerard. 
Lui la odia, e lei odia lui per non odiare se stessa per l’errore della scelta di allora. E ciò sarebbe bastato per rendere questo il romanzo splendido che è. Balogh invece per rendere tutto più nitido, per rendere evidente a tutte le lettrici che il marito stabile era stato una pessima scelta, lo rende puritano, sadico e violento. Non ce ne sarebbe stato bisogno. Intendiamoci noi non vediamo queste scene da un matrimonio fallito. Esse entrano nella memoria di lei. Sono background.
Quando Gerard riporta il sogno e il calore nella vita di Christina, lei si destruttura, le passioni e i sentimenti affiorano innegabili insieme ai sensi di colpa, all’odio di se stessa, a una disperazione inconfessabile. È tanto completa questa destrutturazione che nel finale sarà la vedova algida a uscire allo scoperto, a confessare l’amore, a supplicare. Qui la scena… che vale un Perù: ve la metto, sono poche battute:
— Gerard...
— Christina? — pronunciò quel nome con lo sguardo sognante.
— Se volete veramente tornare in Canada...
— Non lo voglio.
— Se vi facesse piacere rimanere qui, non solo in Inghilterra, ma proprio qui a Thornwood...
— È quello che voglio.
— Se c’è una possibilità che sentiate ancora qualche cosa...
— C’è.
— Anche per me — disse lei.
Si erano compresi perfettamente.
— Vi amo.
— Anch’io. Vi amo tanto.
— Volete sposarmi?
— Sì.
— Posso annunciare il nostro fidanzamento, allora?
— L’avete già fatto.
Direi proprio cinque stelle
Monica Montanari 
(alias Lyanne Quay, Ophelia Keen, Ashley Andrews)

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Imprevedibile e focosa come può esserlo una vera irlandese, e senza amore come può esserlo unicamente un’orfana, lady Wilhelmina Osraige deve affrontare da sola il soggiorno a Londra per la “piccola stagione” invernale.

È però lord Iain Middleton, terzo conte di Huntly, l'imperturbabile e ascetico banchiere, a doversi occupare di lei, con grande sgomento di entrambi, e a sovrintendere la sicurezza e il benessere della lady poco più che ventenne.

Al più integerrimo dei confratelli della Hellfire non resterà che tiranneggiare la giovane esperta di arti da salotto e tentare di togliersela dai piedi. Di trovarle un marito o rispedirla in Scozia, perché lui è un uomo tutto d’un pezzo.

E che pezzo!

Tant’è, l’imprevedibile Wilhelmina propone al conte di impartirgli lezioni d’amore e Lord Huntly dovrà stare ben attento a non abbandonare la schiera degli angeli custodi.

O finirà dritto in quella dei serafini infiammati d’amore, come il rosso scintillante dei propri capelli e di quelli color borgogna di Wilhelmina.

Commedia Romantica , romance storico di periodo georgiano


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N.B. LA RIVIVISCENZA DI QUESTO BLOG è DEBITRICE AD AMAZON PER AVERMI CANCELLATO TUTTE LE MIE VECCHIE RECENSIONI E AVERMENE IMPEDITE DI NUOVE. JEFF BEZOS SARà BEN FELICE DI TENERSI RECENSIONI FARLOCCHE A CENTINAIA CHE PONGONO AI VERTICI DELLE CLASSIFICHE TITOLI A VOLTE, NON DICO IMMERITEVOLI BENSì, PROPRIO ILLEGGIBILI. NON SCRITTI IN ITALIANO. CI SI DIMENTICA SEMPRE CHE QUESTE PIATTAFORME OBBEDISCONO A INTERESSI PRIVATI, NON A UN’IDEA PURCHESSIA DI “giustizia”. E DUNQUE SE PICCHI DURO E IN DIECI PROTESTANO PERCHÈ PICCHI DURO, JEFF TRA TE E QUEI DIECI (ANCORCHÈ PARENTI E AMICI DELL’AUTORE STRONCATO) SCEGLIE QUEI DIECI PERCHé 10 È maggiore di 1. Con ciò ora spalmo subito su Novelbus le mie belle stroncature e anche su Goodreads. 

A la guerre com a la guerre.

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