mercoledì 2 ottobre 2024

La Pamela di Richardson, gatta morta e nonna di tutte noi

 


Samuel Richardson

Pamela

(Per i Lettori di Historical Romance, Lettori di Commedie) 



Recensione
di Monica Montanari 


Uno squire predatore  

Dalla vostra Lyanne Quay di Un Conte per Tiranno

Ho approfittato dell’estate per leggere i romanzi settecenteschi letti da Bronte e Austen e che hanno ispirato la loro letteratura. Volevo approfondire la mentalità del tempo, la visione degli scrittori settecenteschi e le loro storie romantiche destinate ai contemporanei. Volevo in particolare studiare se fosse legittimo il rovesciamento – contenuto nei miei romanzi – del cliché della giovane timorata. Dunque tratterò argomenti interessanti per chi scrive Regency. Il primo di questi moloch estivi è il famosissimo Pamela del Cappello alla Pamela 🙂 . Sono andata alla fonte, me lo sono letta in tutta la sua sterminata lunghezza : Pamela o la virtù premiata, di Richardson, scritto nel 1740, è il romanzo da cui nasce ogni forma di intrattenimento romance, dai romanzi, ai fotoromanzi, alle soap opera. C'è la griglia di base dello schema Preda Cacciatore (trope Grumphy and Sunshine) con la gatta morta, – l'azzerbinata – e il predatore, lei che è forte perché sopporta di tutto e perdona al fine di accasarsi. Il peggio del peggio. E però Pamela di questo mio antico collega editore e tipografo del Settecento, pensato per vendere com’è, è stato un fenomeno editoriale di levatura europea, di cui la Montagu diceva “è orribile ma non riesco a non leggerlo avidamente”. Pamela è diventato eponimo del cappello alla bergère, delle stile pastorella, e il Pamela Hat viene citato a ripetizione nei romance attuali dedicati all'ottocento inglese. Pamela ispirò in tempo reale l'opera di Piccinni librettata da Goldoni Cecchina o la buona figliuola e ancora le parodie: quella di di Fielding Shamela e quella di De Sade, il marchese maledetto, Justine o le disavventure della virtù, dove Pamela/Justine avrà buoni motivi per lamentarsi :-))) Con ciò, De Sade si rivela essere tutt'altro che sadico e mette nel mirino il masoschismo insensato della Pamela originale. Intanto, comunque, la notizia è che Pamela, a distanza di quasi trecento anni, si legge ancora avidamente. Ci sono pezzi un po' lagnosi, ma nulla che rappresenti un vero ostacolo. La seconda notizia è che vi ho trovato la risposta al dubbio instillatomi da Fiorella sulla plausibilità delle mie protagoniste degli Hellfire. Io le avevo citato tutte le gran donne dell'epoca, la distinzione tra società aristocratica e borghese, ma mi era rimasto il dubbio. Vi dico subito che ho trovato subito conferma della mia tesi e insieme il suo limite, e ad essere rivelatore è stato un dettaglio. Goldoni, nel librettare Pamela per l'Opera e farne la sua Cecchina, apporta una modifica rispetto alla storia originale: alla fine Cecchina scoprirà di avere ascendenze nobili. E qui per spiegarmi devo sunteggiarvi la storia. Per brevi cenni, abbiamo la cameriera personale di una gentildonna, la madre dello squire di un paesino del Bredfordshire, ha appena 16 anni, un viso e una grazia incantevoli. Quando la padrona muore, il figlio ventiseienne, ribaldo, orgoglioso, di bell'aspetto e libertino (già nel 1748 si parlava dunque di libertinismo) se ne invaghisce e coglie ogni occasione per saltarle addosso e insidiarla. La stringe e la bacia... l'atto del baciare è talmente puntuale e breve da farmi sospettare che non si trattasse di baci con la lingua :-). A queste profferte, la nostra protagonista se la cava svenendo, cadendo in deliquio e con lunghe tirate bibliche. In un crescendo di foia padronale, il giovin signore giungerà a rapire e sequestrare Pamela per quaranta giorni, e datosi che lei non gliela molla, giunge a farla tener bloccata da una fantesca mentre lui si da da fare... Ma pof, lei sviene di nuovo e con tale prontezza ed efficacia di pallore che il giovane rinsavisce all'improvviso, non infila nulla di infilabile in parti cave, si solleva da lei e scopre di amarla al punto che la sposerà. Innamorato non più solamente del suo viso bensì dalla adamantina virtù e forza di carattere di lei. E qui il borghese Richardson perora la superiore virtù puritana borghese sull’onore predatorio e dissoluto della classe aristocratica. E infatti... Goldoni sente la necessità, come poi faranno tutte le autrici romance, di far scoprire nel finale che la servetta è in realtà di nobili natali, perchè la visione goldoniana è ancora aristocratica. Era italiano, e possiamo dire che ancora oggi una visione borghese non si è affermata su tutto il territorio italiano, per lo meno non si era ancora affermata come tale nella Sicilia del mio fidanzamento quarant'anni or sono. Richardson invece, middling sort of people egli stesso, scriveva consapevolmente per la ascendente società borghese manifestata prima nei commerci interni e coloniali. Vi sono in Pamela passaggi lunghi pagine e pagine contro il privilegio aristocratico, la rivendicazione di uguaglianza dell'essere umano, la contrapposizione tra il timor di Dio della povera gente, al confronto con la dissipatezza dei costumi aristocratici, promiscuità in testa. In pratica Pamela è un pamphlet che anticipa i temi della rivoluzione francese dell'89. E ciò mi indica che le mie protagoniste aristocratiche colte e disinibite NON sono antistoriche affatto, bensì, sono antiromantiche. Superano un limite invalicabile, poiché tutto il fenomeno romance – proprio perché parte da Pamela – è contrassegnato dalla cifra borghese, dalla sua timorata acquiescenza alle norme di autodisciplina puritana, alle regole su ciò che si può e non si può fare, al timore di venire rovinate o compromettersi, all'occhiuta sorveglianza genitoriale, allo scandalo sempre in agguato... Tutta questa roba che attribuiamo al cosiddetto Ton è in realtà un costrutto borghese, ove i borghesi lavoratori, pronti alla rinuncia e al sacrificio, attribuivano alla nobiltà le proprie stesse virtù di classe per spiegarsene il predominio sociale. E dunque se historical romance dev'essere, dev'essere permeato di ideologia borghese, di quell'ideologia sull'autodisciplina e sulla repressione femminile. E dunque i miei Hellfire violano il più importante trope di genere e spiazzano la lettrice, in qualche modo in ciò possono non soddisfarla. E tuttavia i miei Hellfire sono invece perfettamente coerenti con la società aristocratica britannica dell'epoca. Ve ne do una riprova. La moglie di campagna di Wycherley, la commedia teatrale di maggior successo nell'Età della Restaurazione, seconda metà del Seicento, ben lontana dall'avvento borghese, intratteneva con gran successo l'aristocrazia con la storia di un libertino che, per aver accesso impunito alle gentildonne, mette in giro la diceria che – a causa di una malattia venerea – se l'era dovuto tagliare... Di qui potete immaginare le sganasciate ogni volta che il libertino entrato in confidenza con una signora, le dava modo di soprendersi davanti al fatto che gli fosse ricresciuto... In questo spaccato della società aristocratica dell'epoca, la libertà sessuale delle donne viene dipinta come estrema e causa di rassegnata accettazione nei mariti cornuti. Ditemi se questa non potrebbe essere una trama delle mie :-)))) E per finire, in difesa della plausibilità dell'intraprendenza delle mie eroine, citerò la Carlotta Cordet aristocratica, illuminista, piena delle letture di Voltaire ma ferocemente realista e anti borghese che nel 1793, armata di pugnale va a conferire con il rivoluzionario Marat che la ricevette a mollo nella vasca da bagno a causa di una malattia dermatologica, lo uccide con un fendente vicino all'ascella e gli trapassa cuore e polmone. Questo accadeva nella realtà, trent'anni dopo le mie eroine, in un ambiente quello francese dove le donne erano meno emanicipate delle britanniche. Dunque le mie protagoniste sono plausibili per la storia, ma probabilmente antiromantiche.


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Imprevedibile e focosa come può esserlo una vera irlandese, e senza amore come può esserlo unicamente un’orfana, lady Wilhelmina Osraige deve affrontare da sola il soggiorno a Londra per la “piccola stagione” invernale.

È però lord Iain Middleton, terzo conte di Huntly, l'imperturbabile e ascetico banchiere, a doversi occupare di lei, con grande sgomento di entrambi, e a sovrintendere la sicurezza e il benessere della lady poco più che ventenne.

Al più integerrimo dei confratelli della Hellfire non resterà che tiranneggiare la giovane esperta di arti da salotto e tentare di togliersela dai piedi. Di trovarle un marito o rispedirla in Scozia, perché lui è un uomo tutto d’un pezzo.

E che pezzo!

Tant’è, l’imprevedibile Wilhelmina propone al conte di impartirgli lezioni d’amore e Lord Huntly dovrà stare ben attento a non abbandonare la schiera degli angeli custodi.

O finirà dritto in quella dei serafini infiammati d’amore, come il rosso scintillante dei propri capelli e di quelli color borgogna di Wilhelmina.

Commedia Romantica , romance storico di periodo georgiano


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N.B. LA RIVIVISCENZA DI QUESTO BLOG è DEBITRICE AD AMAZON PER AVERMI CANCELLATO TUTTE LE MIE VECCHIE RECENSIONI E AVERMENE IMPEDITE DI NUOVE. JEFF BEZOS SARà BEN FELICE DI TENERSI RECENSIONI FARLOCCHE A CENTINAIA CHE PONGONO AI VERTICI DELLE CLASSIFICHE TITOLI A VOLTE, NON DICO IMMERITEVOLI BENSì, PROPRIO ILLEGGIBILI. NON SCRITTI IN ITALIANO. CI SI DIMENTICA SEMPRE CHE QUESTE PIATTAFORME OBBEDISCONO A INTERESSI PRIVATI, NON A UN’IDEA PURCHESSIA DI “giustizia”. E DUNQUE SE PICCHI DURO E IN DIECI PROTESTANO PERCHÈ PICCHI DURO, JEFF TRA TE E QUEI DIECI (ANCORCHÈ PARENTI E AMICI DELL’AUTORE STRONCATO) SCEGLIE QUEI DIECI PERCHé 10 È maggiore di 1. Con ciò ora spalmo subito su Novelbus le mie belle stroncature e anche su Goodreads. 

A la guerre com a la guerre.

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