sabato 15 novembre 2014

Dracula di Gary Shore

Buonasera fanciulle! E' Margaret Gaiottina che vi parla!
Spinta dai commenti positivi e dal fatto che ho un cinema multisala vicinissimo a casa, oggi sono andata a vedere questo:

che è stato molto diverso da questo:


Ecco la trama:
Nel Medio Evo, il principe Vlad, detto l'Impalatore, governa la Transilvania sotto la sorveglianza dell'impero ottomano. Durante un'esplorazione nei monti, Vlad e un gruppetto di suoi uomini scoprono una caverna dalla quale fuoriesce una moltitudine di pipistrelli. Dentro, trovano un essere mostruoso: un vampiro. 


Conseguentemente, se la battono. Tornato al castello, Vlad riceve, proprio mentre si festeggia la ricorrenza di dieci anni di prosperità, la visita di un emissario turco che porta i saluti del sultano Mehmet II e chiede un tributo, ma non di ricchezze - che Vlad sarebbe pronto a concedere - bensì di persone: mille giovani da offrire perché prendano servizio nell'armata turca. 

Vlad vuole opporsi - anche perché suo figlio dovrebbe essere tra i giovani da inviare ai turchi - ma gli serve maggiore forza per combattere i nemici. Perciò torna nella caverna e affronta il vampiro per chiedere il suo aiuto. Questi gli offre il suo sangue e con esso il potere. Durerà solo tre giorni: se Vlad riuscirà nel frattempo a resistere alla tentazione di bere il sangue umano tornerà normale, altrimenti sarà dannato. Ma basteranno tre giorni per sconfiggere le armate turche e salvare il suo popolo?

Ed ecco la mia impressione: certo che questi Turchi erano proprio cattivissimi e sanguinari! Chi ha inventato il detto "Mamma li Turchi!" lo ha fatto sicuramente perché sapeva il fatto suo. Il film comunque non è affatto pauroso, salvo per una o due scene. Io mi sono fatta accompagnare da mio figlio dodicenne che sa la rideva (per la cronaca). Sì, c'è qualche impalamento qua e là ma tutto molto sotto controllo. 


Il Principe Vlad (attore belloccio, devo ammettere. Ok, direi molto interessante, su!) ha il fascino del padre di famiglia, nel senso che farebbe di tutto per proteggere sua moglie, suo figlio e il suo popolo. Insomma, un bravo ragazzo disposto a fare carte false per evitare di ricorrere ai metodi forti ma alla fine...insomma, se proprio deve, lo fa in grande stile. E infatti si va a impelagare in questa storia della dannazione eterna che non è proprio una passeggiata. Mi è molto piaciuta la scenda del "precipitamento" dalla torre e il pezzo in cui la moglie gli dice una cosa del tipo"Vabbè, ormai ci sei, bevi il mio sangue e dannati". 



Ora dico: avrebbe dovuto indurlo a desistere, non a saltare il fossato per approdare dalla parte sbagliata! La scena finale (che non dirò) bella bella e romanticissima. Insomma, ho detto tutto e niente, ma il film è un bel modo di passare un'oretta e mezza, quindi: magari non passerà alla storia ma consigliato.

domenica 9 novembre 2014

Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco

di George RR Martin 
Primo commento

di Mollie Miles

Allora, Saga di Terramare archiviata, non mi si sente e non mi si vede perché sono caduta in una mega trappola ben occultata nei pressi dell'Incollatura. 


Soddisfatta dalle vicende del mago sparivero della Le Guin mi sono lasciata irretire dalle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George RR Martin. 




 


Un disastro. Ogni libro va dalle 1000 alle 1500 pagine e i libri sono 5.   Più che fantasy l'impressione è di un epico cavalleresco in cui l'elemento soprannaturale si integra quale fattore ordinario nello snodarsi degli eventi. 



Le case sembrano domini astrologici governati da capofamiglia simili e a divinità e  decani secondo la rimappatura rinascimentale del simbolismo di divinità e pianeti. Per il momento, sono al terzo volume. 

Continuo a brancolare tra Harrenthal, la Collina del Cuore e il Tridente in cerca di una speranza che non compare. E forse il segreto narrativo di Martin è tutto qui. 

Il suo mondo è tenebroso quanto il nostro, quello delle sfighe ordinarie, ma essendosi che trattasi di romanzo si continua a leggere nella speranza che almeno là un barlume ci sia, alla fine, in fondo. Chissà. 

L'unica cosa che sembra intangibile per il momento, nei setti regni come nei nostri, è l'amore per la nuda terra, il profumo dell'erba capace di assorbire sangue e merda e trasformarli in fiori splendidi.