Ci ho messo una vita per leggere ma non volevo giudicare Un Improbabile Lord da poche pagine. Ora premetto che fa fin ridere che io monti in cattedra, davanti a una scrittrice che pubblica da anni con Mondadori, mentre io sono l’ultima ruota del carro dei romanzieri. E tuttavia non ce la faccio a non essere fedele e puntuale rispetto alle mie impressioni di lettura. Ma cominciamo con le cose belle e diciamo subito che i personaggi sono accattivanti.
Da Lyanne Quay, la spiedata, di Un Duca per Mezzanotte.
Un match classico Uomini vs Donne
Qui abbiamo una giovane abbandonata sull’altare da un donnaiolo, e un marchese stanco dagli aspetti aridi e predatori della femminilità: insomma un match classico Uomini vs Donne. La questione del lavoro minorile a Londra li mette in contatto e fa da catalizzatore alle diffidenze reciproche. Lei ne ha verso gli uomini, lui verso le donne. Tale diffidenza in Phoebe si appunta contro lo sfruttamento di bambini di cui crede colpevole il marchese. La diffidenza del marchese si appunta contro il pressapochismo fanatico della scribacchina cui lui riduce la figura di Phoebe.
La compassione profonda dei protagonisti di Un Improbabile Lord
In una serie di incontri palpitanti, i due supereranno tali giudizi aprioristici fino a scoprire di essere accomunati proprio dalla compassione profonda. La sollecitudine di entrambi va infatti alle condizioni dei bambini dei ceti poveri a Londra. Essi condividono la determinazione a fare qualcosa per cambiare la situazione.
Un ostacolo psicologico interno, ben strutturato
Abbiamo dunque un ostacolo psicologico interno, ben strutturato e ben più interessante delle mene del cattivo di turno. E abbiamo un’evoluzione convincente dei personaggi fino all’agnizione, condividono quanto hanno a cuore. Questa soluzione a me è piaciuta molto, perché entrambi i personaggi portano nell’amore tutto di se stessi, non devono rinunciare a nulla.
Un’intuizione geniale, la nebbia
Si segnala incidentalmente che la Camocardi ha avuto un’intuizione geniale, la nebbia. Non l’ho mai trovata nel ruolo drammatico del paraninfo. E invece avrebbe dovuto esserlo, quantomeno nei period romance ad ambientazione britannica ! Cosa di meglio della nebbia per poter amoreggiare indisturbati sulla pubblica via? Con la nebbia proverbiale di Londra, avrebbero potuto essere allestiti abbracci assai spinti. Ed ecco giocati il ton e tutte le prescrizioni sulla virtù delle giovani. Questa nebbia camocardiana va copiata.
Un’ottima gestione dell’intreccio in questo Improbabile Lord
La Camocardi ha inoltre un’ottima gestione dell’intreccio in questo Improbabile Lord. La scrittrice possiede il lessico e l’incedere perfetti per stilare pagine introspettive avvincenti e convincenti. Questo romanzo sembra scritto però da una cooperativa. Vi è enorme disparità qualitativa tra brani introspettivi magistrali e i sommari deputati a far passare informazioni e contesti. Questi secondi sono affetti da un tale smaccato infodump da sembrare voci Wikipedia. Altrettale disparità qualitativa c’è tra i brani introspettivi e i dialoghi tra personaggi secondari. Tali scene sono tanto recitate da risultare caricature del romance.
L’abilità della Camocardi nel compiacere il suo pubblico
Su questo punto vorrei soffermarmi, per sottolineare l’abilità della Camocardi nel compiacere il suo pubblico. Nello scorrere queste parti a me sgradite, sentivo tuttavia la “ola” risalire dal pubblico del romance. Mi risultava prevedibile l'apprezzamento per la cattiva seduttivamente sicura di sé. Mi vedevo orde di lettrici in sollucchero al cospetto di giovani gentildonne prese a parlare di vestiti, compiaciute di essere finalmente delle “mogli”. Come dire? Lo capisco. Ma convincere non è avvincere. L’adesione perfetta alla weltanschauung del pubblico, il suo consenso non basta al romanzo. Ma continuo con le rimostranze.
Un Improbabile Lord viene traslato in un periodo inadatto
Questa è una storia con personaggi e contesti vittoriani ma Un Improbabile Lord viene traslata in un periodo inadatto. Viene ambientato nel 1824. Accanto a passaggi estremamente curati nel dettaglio storico, vi sono brani stranianti come la zingara che legge i tarocchi e tira fuori una regina di coppe, la consultante la riconosce come tale mentre avrebbe dovuto interrogarsi.
La popolarità dei tarocchi è anacronistica
Il fatto è che quelle carte all’’epoca erano roba per cultori dell’occulto, la popolarità dei tarocchi è anacronistica nel contesto britannico del periodo Regency. Ora è pur vero che vengono chiamate tarocchi anche le semplici carte italiane, ma i tarocchi vennero introdotti in Inghilterra intorno al 1880. Qualcuno li conosce dal decennio precedente per l’influenza di Eliphas Levi, ma la divinazione ai tempi di questo romanzo si avvaleva di mazzi dedicati come le Lenthall’s. Ora è pur vero che la zingara poteva provenire dall’area mediterranea ma la voce narrante non avrebbe dovuto riconoscere la carta, avrebbe potuto menzionarla nei termini di “una carta esotica, mai vista, con una donna in abiti sontuosi intenta a reggere una coppa”. Solo per fare un esempio.
Vi devo una precisazione
Questo è quanto scrissi di Un Improbabile lord, ancor fresca di lettura… ma vi devo una precisazione. Mi sono imbattuta recentemente in L’Educazione di Una Contessa, un retelling della favola di Cenerentola scritto da Nicola McCornick. Siamo nel 1917 e qui c’è una signora che legge i tarocchi. Si tratta però di una cultrice dell’occulto, diciamo una specialista. Non abbiamo l’incauto passante a esclamare toh una regina di coppe. Essermi imbattuta in questa coincidenza di temi mi spinge tuttavia a riservarmi di verificare meglio. Spero che Antonia Romagnoli del prestigioso Salotto di Miss Darcy mi verrà in aiuto…
Gli aggettivi preposti ai sostantivi rendono tutto un po’ artificioso
Nelle sequenze non introspettive gli aggettivi preposti ai sostantivi rendono tutto un po’ artificioso. Ed è strano, il fraseggio è ovunque perfetto, paratattico, privo di gerundi non narrativi. Non so, forse la Mariangela Camocardi prepara i materiali separatamente, … poi li assembla. Il risultato è spiazzante per la differenza di qualità narrativa tra una parte e l’altra.
Questo romanzo aveva bisogno di due cose
Ora datosi che la trama c’è, e le scene introspettive pure, questo romanzo aveva bisogno di due cose: una datazione diversa tipo, 1870, e una drastica riduzione delle sequenze a sommario e la loro sostituzione con scene d’atmosfera.
Il mio sospetto
Il romanzo paga pegno al fatto di doversi inserire in una serie, è questo il mio sospetto. Il periodo della serie è obbligatoriamente il Regency ed essa presenta un vincolo di trama. Un improbabile lord doveva dar conto di un club e del suo patron, elemento comune della serie. Per adattare questo mood vittoriano ai tempi obbligati della serie, la Camocardi avrebbe dovuto tuttavia giustificare maggiormente la peculiarità dei personaggi.
In questo Un improbabile Lord le anomalie avrebbero dovuto segnalarsi come tali
È possibile inventarsi tutto nei period novel, ma in questo Un improbabile Lord le anomalie avrebbero dovuto segnalarsi come tali. L’aristocratico può risanare le finanze familiari con un’attività commerciale, ma nel 1824 l’industria era prerogativa del ceto borghese. Il protagonista avrebbe dovuto essere consapevole di dover scontare la deplorazione sociale.. Avrebbe dovuto essere consapevole di essere l’unico del ton a sporcarsi le mani. Per contro, la giornalista di denuncia in incognito, libera di muoversi nei bassifondi, avrebbe dovuto mostrare di dover ricorrere a maggiori sotterfugi per riuscire a farlo. E così la maliarda della situazione. La cara Eunice avrebbe potuto comportarsi con la medesima disinvoltura sessuale ed essere accettata dal ton, ma per farlo, nel 1820, avrebbe dovuto essere una giovane vedova.
Scene di atmosfera
E veniamo al secondo intervento che avrebbe reso questo romanzo di mio gusto, la sostituzione di sommari e dialoghi estemporanei con scene d’atmosfere, con contesti immersivi e personaggi secondari intensi. Farò un esempio.
L’inquadramento del personaggio maschile del marchese viene affidato a un dialogo con l’amico proprietario del club di cui ci viene sunteggiata la storia. Ebbene qui bisognava fare diversamente, tipo:
Il Marchese di Hatfield rientrò a Spitafield e un movimento sui tetti gli fece sollevare lo sguardo ai comignoli. Qui nugoli di bambini gracili e sporchi di fuliggine agitavano attrezzi più grandi di loro. Un respiro doloroso gli uscì dal petto e il marchese si inoltrò nei cunicoli del cotonificio, lungo il canale. Controllò distrattamente lo stanzone con il personale e risalì le scale fino allo studio. Chiuse la porta al battere chiassoso dei filatoi e puntò con decisione la poltrona. Stava avanzando con gli occhi fissi al fuoco del camino, quando un tintinnio si levò dallo schienale. L’amico Blake stava facendo scintillare un bicchiere ormai vuoto, alla luce delle fiamme:
– Hatfield, sono venuto a cercarvi appena ho letto l’articolo.
etc… questo esempio l’ho tratteggiato per la Camocardi, per esemplificare a lei cosa intendo, sono ben consapevole che se non avete ancora letto il libro, il senso di queste due righe risulterà oscuro.
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N.B. LA RIVIVISCENZA DI QUESTO BLOG è DEBITRICE AD AMAZON PER AVERMI CANCELLATO TUTTE LE MIE VECCHIE RECENSIONI E AVERMENE IMPEDITE DI NUOVE. JEFF BEZOS SARà BEN FELICE DI TENERSI RECENSIONI FARLOCCHE A CENTINAIA CHE PONGONO AI VERTICI DELLE CLASSIFICHE TITOLI A VOLTE, NON DICO IMMERITEVOLI BENSì, PROPRIO ILLEGGIBILI. NON SCRITTI IN ITALIANO. CI SI DIMENTICA SEMPRE CHE QUESTE PIATTAFORME OBBEDISCONO A INTERESSI PRIVATI, NON A UN’IDEA PURCHESSIA DI “giustizia”. E DUNQUE SE PICCHI DURO E IN DIECI PROTESTANO PERCHÈ PICCHI DURO, JEFF TRA TE E QUEI DIECI (ANCORCHÈ PARENTI E AMICI DELL’AUTORE STRONCATO) SCEGLIE QUEI DIECI PERCHé DIECI È MAGGIORE DI UNO.


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