lunedì 22 dicembre 2025

Prima che l’estate finisca, un rosa storico delle seconde possibilità

Di Sarah MacLean, Prima che l’estate finisca è un rosa storico delle seconde possibilità a partire da una situazione insopportabilmente pretestuosa. Leggerlo è stata una tortura ma l’ho accettata come giusta penitenza per aver perso la pazienza in rete e me lo sono sciroppato integralmente.  Questo romanzo della MacLean intercetta tuttavia un bisogno preciso dell’immaginario di molte lettrici come Barbara Ajroldi cui piace tanto. Purtroppo contrasta con il mio. L’unico vantaggio di questa lettura è stato capire che a irritarmi nei romanzi masochisti non è tanto la cattiveria di lui quando la sofferenza di lei. Qui infatti lui non è affatto perfido, anzi è innamoratissimo. E tuttavia la mia irritazione è stata la medesima.


(Per i Lettori di Historical Romance, Lettori di Commedie) 

Recensione
di Monica Montanari 

Dalla vostra Lyanne Quay di Un Conte per Tiranno!

Prima che l’estate finisca è un romance in cui lui deve riconquistare lei

Prima che l’estate finisca è pervaso di malinconia e ci racconta come e perché lui debba riconquistare lei. Colmo rimpianto, ogni capitolo è alternato a una retrospettiva sugli eventi che fecero fallire il grande amore dei protagonisti. E perciò è tutto un macerarsi. Il fatto che lei ora voglia il divorzio e che lui voglia trattenerla, viene ripetuto realmente in modo ossessivo. Viene iterato alla nausea quanto i due si amino e disperino… il tutto su un fondale di cartapesta, a partire da un espediente narrativo inverosimile. Il dispositivo di trama si fonda su un assurdo. Lui le concederà il divorzio se lei si trasferirà in campagna da lui per settimane onde aiutarlo a scegliere tra cinque invitate, una sposa sostitutiva.

Un period romance dalla trama originale

Ok, io non ho nulla contro la cornice da operetta, contro un period romance dalla trama originale. Qui la situazione è però pretestuosa. Come può la protagonista affermare di odiare il marito e poi accettare di trascorrere con lui un lungo soggiorno in campagna per scegliere la di lui moglie futura ed eventuale? In aggiunta, mi chiedo in quale contesto potrebbe risultare credibile che le aspiranti a un uomo accettino la presenza della moglie ancorché in odore di separazione.  

L’artificio ci sta se diverte

L’artificio ci sta, mi piace e mi diverte, se diviene occasione per situazioni divertenti, una narrativa brillante e piena di gioie del tutto improbabili nella realtà comune. Non, se diviene il pretesto per un Hara Kiri a pagina! Dunque ciò mi porta a sviscerare meglio, e immagino che non ne vedavate l’ora, la questione “si può valutare un libro dopo averne lette dieci pagine?”. E la risposta è sì, se come a me è accaduto in questo romanzo, mi rendo conto di non poter stringere il patto narrativo, ovvero mi sono resa conto di non poter sospendere l’incredulità del lettore. Boh.

La sospensione dell’incredulità è impossibile in Prima che l’Estate finisca

Ci sono cose come la sospensione dell’incredulità e il linguaggio di un romanzo che, ove manchino, rendono impossibile la lettura e il gradimento. Se tali mancanze le riscontri nelle famose dieci pagine, leggere il resto è inutile. Quel romanzo non ti piacerà, non ci sarà modo per salvarlo, anche se avesse scene bellissime.

Scene bellissime

E in questo romanzo di scene bellissime ce ne sono. C’è la scena sotto il lago e tutta l’affabulazione sul mito di Orione. Sono affabulanti. Questo romanzo ha per giunta una trama ben congegnata. È scritto in modo brillante e ben tradotto. E tuttavia nulla vale. Per me è stato una mazzata, non lo consiglierei.

Una stroncatura argomentata

Come dire, una stroncatura argomentata serve a questo, consente alla lettrice di misurarsi con l’approccio del recensore, decidere se rispecchiarcisi e dunque affidarsi al suo consiglio o meno. Diverso il caso di uno che mette una stella e dice “brutto” (per dire) e stop. La valutazione in quel caso non dà la possibilità al lettore di stabilire se i criteri del recensore siano condivisibili.

Le minestre vanno riscaldate con arte

Concludo e riconfermo di non essere una lettrice delle seconde possibilità, tanto più che le minestre vanno riscaldate con arte. Se la vita è troppo breve per guardarsi indietro, vi sonotuttavia romanzi delle seconde possibilità che mi hanno conquistato. Consiglio a voi tutti Una dolce vendetta di Balogh  che affronta il tema con ben altra levatura.

Monica Montanari 
(alias Lyanne Quay, Ophelia Keen, Ashley Andrews)

Link d’acquisto a Prima che l’Estate Finisca di MacLean



N.B. LA RIVIVISCENZA DI QUESTO BLOG è DEBITRICE AD AMAZON PER AVERMI CANCELLATO TUTTE LE MIE VECCHIE RECENSIONI E AVERMENE IMPEDITE DI NUOVE. JEFF BEZOS SARà BEN FELICE DI TENERSI RECENSIONI FARLOCCHE A CENTINAIA CHE PONGONO AI VERTICI DELLE CLASSIFICHE TITOLI A VOLTE, NON DICO IMMERITEVOLI BENSì, PROPRIO ILLEGGIBILI. NON SCRITTI IN ITALIANO. CI SI DIMENTICA SEMPRE CHE QUESTE PIATTAFORME OBBEDISCONO A INTERESSI PRIVATI, NON A UN’IDEA PURCHESSIA DI “giustizia”. E DUNQUE SE PICCHI DURO E IN DIECI PROTESTANO PERCHÈ PICCHI DURO, JEFF TRA TE E QUEI DIECI (ANCORCHÈ PARENTI E AMICI DELL’AUTORE STRONCATO) SCEGLIE QUEI DIECI PERCHé DIECI È MAGGIORE DI UNO.






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