venerdì 19 dicembre 2025

Come Ammaliare un Conte della Bradley, non così interessante

 Dunque ho letto il mio primo romanzo di Anne Bradley, feconda autrice tradotta in molte lingue. Come Ammaliare un Conte è il primo della serie ”Jane in love”, non so più chi me l’avesse consigliato. Bene, è un prodotto degno, professionale, possiamo stare sulle quattro stelle.

(Per i Lettori di Historical Romance, Lettori di Commedie) 

Dalla vostra Lyanne Quay, di Un Duca per Mezzanotte.

I protagonisti si attraggono ma non si amano

È un romanzo ”come m’attizza”, ma a ostacolo interno. Il problema è che con questo schema l’ostacolo dev’essere fortissimo e qui è quasi inconsistente. Proprio leggere questa autrice mi ha fatto riflettere sul fatto che dire romance a ostacolo interno non basta. Con questo romanzo scopro che si può avere un romance a ostacolo interno, eppure privo di un’evoluzione della dinamica sentimentale tra i protagonisti. Quando parlo di dinamica sentimentale intendo quel rivelarsi reciproco graduale per cui lui e lei si scambiano sempre nuove cose. Ricevano dall’altro l’aiuto pratico ma anche un insegnamento di vita, un supporto esistenziale, la forza che da solo, e da sola, non avresti. Questo baratto deve evolvere e riguardare settori sempre più importanti della vita. Deve descrivere il passaggio dalla curiosità, all’attrazione, all’amore. Ove questo scambio non c’è o si blocca alle prime fasi, il romanzo racconta, al massimo , l’evolversi dell’attrazione in passione. Ma non in amore.

Non c’è gioia intima

Arrivi in fondo con l‘impressione che appena ai due dovesse calare l’ormone, come dice Giusy De Nicolo, i due si verranno a noia. Se così non sarà, è perchè quello scambio verrà intessuto dalla coppia dopo, durante la routine. Il quotidiano assai lento nei romance non c’è mai ed è invece decisivo nella vita. Mi appassiono di più ai period romance che ci mostrano come due personalità arrivino ad aderire l’una all’altra completamente. Dove il sesso alla fine si manifesti come espressione di un affetto profondo. E questa gioia intima questo romanzo non la fornisce. La protagonista mi ricorda la Bruma, la mia belga di dieci mesi che con l’approssimarsi del primo calore non riesce a stare lontana dal Bodoni, gli sculetta davanti, gli ciuccia le orecchie  Lo sta tirando scemo, poveretto.  Insomma leggere della fregola di questi due alla fine è poco interessante.


N.B. LA RIVIVISCENZA DI QUESTO BLOG è DEBITRICE AD AMAZON PER AVERMI CANCELLATO TUTTE LE MIE VECCHIE RECENSIONI E AVERMENE IMPEDITE DI NUOVE. JEFF BEZOS SARà BEN FELICE DI TENERSI RECENSIONI FARLOCCHE A CENTINAIA CHE PONGONO AI VERTICI DELLE CLASSIFICHE TITOLI A VOLTE, NON DICO IMMERITEVOLI BENSì, PROPRIO ILLEGGIBILI. NON SCRITTI IN ITALIANO. CI SI DIMENTICA SEMPRE CHE QUESTE PIATTAFORME OBBEDISCONO A INTERESSI PRIVATI, NON A UN’IDEA PURCHESSIA DI “giustizia”. E DUNQUE SE PICCHI DURO E IN DIECI PROTESTANO PERCHÈ PICCHI DURO, JEFF TRA TE E QUEI DIECI (ANCORCHÈ PARENTI E AMICI DELL’AUTORE STRONCATO) SCEGLIE QUEI DIECI PERCHé DIECI È MAGGIORE DI UNO.

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