Cinque stelle per questo Corrispondenza Imperfetta di Laura Nottari: splendido per la prima metà e poi buono. Cominciamo con la copertina perfetta per rappresentare la diffidenza e la paura ispirata dal mare in Edith la protagonista, così pieno di creature e profondo…
Dalla vostra Lyanne Quay di Un Duca per Mezzanotte, ecco una rece che dovrete chiedere le ferie:
Eroina di mare, ma del mare ha paura
Lei è una ragazza di mare, ma del mare ha paura, preferisce la terra ferma. Tutto ciò ci dice quanto questa Laura Nottari – che manco sapevo esistesse – ha introiettato le tematiche e la voce narrante più puramente britannica del period romance. Per queste eroine, i marosi evocano sempre lo sconvolgimento delle passioni. E loro - le eroine - vogliono sempre tenersene a riparo. O, per meglio dire, queste eroine affermano di volersene tenere a riparo. Pensiamo alle protagoniste dei romanzi gotici della Radcliffe: si danno alla fuga nei meandri di abbazie misteriose come le pulsioni celate da crinoline e brache maschili.
Il Pieno Romanticismo di Corrispondenza Imperfetta
Dunque nulla meglio di questo mare spaventoso ci introduce al 1827, periodo d’ambientazione del libro, pieno Romanticismo. Si consideri per confronto il viandante che guarda il mare di nebbia di Caspar Friedrich del 1818 - dipinto simbolo del Romanticismo. E quanto a romanticismo, Jane Eyre sarebbe stato pubblicato nel ‘47, venti anni dopo il periodo di riferimento per questo Corrispondenza Imperfetta.
Il corpo storto
Abbiamo qui la più classica, asciutta e acuta delle istitutrici e un conte fascinoso nonostante il corpo storto, le rughe più vicine ai 50 che ai 40. La Phillips mi pare consigliava le scrittrici, “se non potete dare alle lettrici le sete, date loro i brufoli”. Una cosa così. E questa è la tecnica di Nottari, le sue definizioni dell’amore e del sesso accostano sempre il meraviglioso al lurido. Lei li definisce sporchi e compromessi. E in ciò la Nottari ha mano letteraria, perché l’amore e il sesso, come tutto ciò che è intimo, sono anche e sempre inquietanti. L’ambivalenza è inevitabilmente la cifra della potenza evocativa, sempre, si pensi al potere del simbolo.
Questo Corrispondenza Imperfetta è una stregoneria
Bene questo amore invischiante, dai sottintesi morbosi, si avviluppa attorno ai protagonisti e li avvicina come una stregoneria, li ipnotizza al punto che l’amore viene fatto prima con le parole… molto bello. Tutta la prima metà del romanzo avrebbe letteralmente entusiasmato Charlotte Bronte, comparsami in notturna per assicurarmelo, dall’alto del paradiso delle autrici romance, circondata da settantasette maschi niente affatto vergini.
Dialoghi fumosi e metafore
I dialoghi fumosi e allusivi sono assolutamente perfetti nel riprodurre le atmosfere del periodo per come venivano intessute dai contemporanei nella narrativa romance, si consideri sopratutto la Hubback, la nipote di Austen ripubblicata da Vintage. In questo Corrispondenza Imperfetta, c’è tuttavia un ricorso troppo ampio alla metafora, per quanto nella prima metà del romanzo questo delle metafore è uno stilema privo di stonature. Le fasi curiosità, attrazione e amore si evolvono con tali profondità e maestria, da porre la Nottari ai supervertici della mia classifica personale delle scrittrici romance italiane.
Diventa eccessivamente enfatico e retorico
Poi però il racconto si scompone, diventa eccessivamente enfatico e retorico. Questa Corrispondenza Imperfetta, nella seconda metà, si latinizza, sfuma l’aplomb britannico, indulge nel drammatico e i protagonisti perdono contatto con se stessi. Da strategici e cerebrali, che erano nella fase iniziale del romanzo, mancano di tempra, sfibrati dalle proprie stesse passioni. Insomma il modo con cui lui giunge a chiederla in sposa e con cui poi gestiscono la partita col cattivo, diventa illogico. La tenuta dei personaggi viene sacrificata per dar corpo a un finale drammatico. Il parallelo con Jane Eyre è d’obbligo.
La Nottari sporca un po’ il suo lavoro
La Nottari ci sommerge in flussi di coscienza retorici e sporca un po’ il suo lavoro Non è che in Jane Eyre manchi il melodramma, ma la Bronte lavora a sottrarre. Ci dài una versione cronachistica degli eventi finali: l’incendio, la pazza sul tetto etc,. Il fatto è che la Bronte, in luogo di questi stracciamenti di vesti, fa parlare i paesaggi. Lo sconvolgimento interiore della protagonista viene affidato al rapporto con l’ambiente naturale secondo uno schema “inspiro ed espiro”.
Supponiamo che l’uomo del cuore si sia appena buttato dalla finestra
Faccio un esempio, supponiamo che l’uomo del cuore si sia appena buttato dalla finestra. Una protagonista brontiana non si interroga per pagine e pagine sul senso del gesto, sia pur con la voce splendida e liquida della Nottari. No. L’eroina di una Charlotte Bronte darebbe conto del fatto e poi resterebbe a guardare il fazzoletto di parco estendersi sotto la finestra stessa. Procedo con l’esempio:
Mentre Bell le dava la notizia, Grace non riuscì a staccare gli occhi dal declivio vellutato della collina, proteso a inabissarsi verso lo scorrere del ruscello. Era indignata di quanto potesse restare intonsa tanta bellezza. Forse Edmond aveva voluto fondersi con essa, perseguire la dissoluzione nella perfezione della primavera, nella luce dell’alba abbagliante. È un solo un esercizio di stile creato ad hoc, per riuscire a spiegarmi
Corrispondenza Imperfetta: un difetto di fiducia nell’amore
Per i miei gusti personali infine, in questo Corrispondenza Imperfetta, c’è un difetto di fiducia nell’amore. Viene a mancare sia nel momento in cui lui la chiede in sposa, sia nel ritrovarsi finale. Qui predomina una visione medicata dell’amore, dove io per debolezze personali vorrei invece la pura esultanza. Non si può dire che in ciò la Nottari manchi in nulla, dopotutto è il medesimo sentimento di quiete con cui Jane Eyre si congeda dal lettore. Tuttavia questa mancanza di fiducia nella favola, mi indurrà a leggere altri romanzi della Nottari, solo dopo che li avrà letti la mia amica Fiorella e aver da lei ricevuto rassicurazioni che non vi siano cose troppo tristi, oltre all’ovvio per me imprescindibile lieto fine.
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N.B. LA RIVIVISCENZA DI QUESTO BLOG è DEBITRICE AD AMAZON PER AVERMI CANCELLATO TUTTE LE MIE VECCHIE RECENSIONI E AVERMENE IMPEDITE DI NUOVE. JEFF BEZOS SARà BEN FELICE DI TENERSI RECENSIONI FARLOCCHE A CENTINAIA CHE PONGONO AI VERTICI DELLE CLASSIFICHE TITOLI A VOLTE, NON DICO IMMERITEVOLI BENSì, PROPRIO ILLEGGIBILI. NON SCRITTI IN ITALIANO. CI SI DIMENTICA SEMPRE CHE QUESTE PIATTAFORME OBBEDISCONO A INTERESSI PRIVATI, NON A UN’IDEA PURCHESSIA DI “giustizia”. E DUNQUE SE PICCHI DURO E IN DIECI PROTESTANO PERCHÈ PICCHI DURO, JEFF TRA TE E QUEI DIECI (ANCORCHÈ PARENTI E AMICI DELL’AUTORE STRONCATO) SCEGLIE QUEI DIECI PERCHé DIECI È MAGGIORE DI UNO.


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