Un vecchio caso porta Heller a passare dalla parte dell'accusa e a lavorare con Harry Bosch e l'ex moglie.
“Tenere le cose in movimento” è questa la raccomandazione che Heller fa a se stesso per tutto il romanzo e Connelly sembra ripeterselo forse consapevole che un libro su un processo non è facile da rendere tensivo. Beh ci riesce e in più entra nel merito delle strategie processuali meglio di un Grisham devo dire. Si capisce come ordire le varie mosse in un processo americano. Contenuto informativo dunque ricco.
L’idea di affiancare Heller e Bosh in una medesima indagine ci fa smarrire il blues che connota i romanzi con protagonista uno degli Harry più riusciti del quarto di secolo. Il finale aperto fa subodorare il sequel. Insomma l’operazione tattica prefigura davvero una svolta nella gestione del marchio Connelly per emanciparlo dal personaggio di Harry Bosch, ma noi lettori non lo permetteremo.
N.B. LA RIVIVISCENZA DI QUESTO BLOG è DEBITRICE AD AMAZON PER AVERMI CANCELLATO TUTTE LE MIE VECCHIE RECENSIONI E AVERMENE IMPEDITE DI NUOVE. JEFF BEZOS SARà BEN FELICE DI TENERSI RECENSIONI FARLOCCHE A CENTINAIA CHE PONGONO AI VERTICI DELLE CLASSIFICHE TITOLI A VOLTE, NON DICO IMMERITEVOLI BENSì, PROPRIO ILLEGGIBILI. NON SCRITTI IN ITALIANO. CI SI DIMENTICA SEMPRE CHE QUESTE PIATTAFORME OBBEDISCONO A INTERESSI PRIVATI, NON A UN’IDEA PURCHESSIA DI “giustizia”. E DUNQUE SE PICCHI DURO E IN DIECI PROTESTANO PERCHÈ PICCHI DURO, JEFF TRA TE E QUEI DIECI (ANCORCHÈ PARENTI E AMICI DELL’AUTORE STRONCATO) SCEGLIE QUEI DIECI PERCHé DIECI È MAGGIORE DI UNO.


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