venerdì 22 agosto 2014

American Gods di Neil Gaiman



di Monica Montanari

Shadow galeotto pentito e di poche parole viene assunto da un anziano truffatore che sotto l'ampia falda nasconde un'identità più antica e ingombrante
Il senso della lettura sta nel sottotesto e questo rappresenta insieme la debolezza e la forza del racconto. La trama è un periplo inconcludente significativo solamente per il valore simbolico di personaggi ed eventi. Ben scritto e spiritoso si fa rimpiangere tuttavia per la capacità di evocare archetipi effettivamente risonanti. Accade così a libro finito, nei giorni successivi, di scoprirci nostalgici dei bellissimi personaggi chiamati a incarnare nell’America di oggi le divinità originarie e ancestrali che tanti immigrati in mezzo millennio hanno portato con sé chiusi in mente e cuore da tutte le parti del mondo.



N.B. LA RIVIVISCENZA DI QUESTO BLOG è DEBITRICE AD AMAZON PER AVERMI CANCELLATO TUTTE LE MIE VECCHIE RECENSIONI E AVERMENE IMPEDITE DI NUOVE. JEFF BEZOS SARà BEN FELICE DI TENERSI RECENSIONI FARLOCCHE A CENTINAIA CHE PONGONO AI VERTICI DELLE CLASSIFICHE TITOLI A VOLTE, NON DICO IMMERITEVOLI BENSì, PROPRIO ILLEGGIBILI. NON SCRITTI IN ITALIANO. CI SI DIMENTICA SEMPRE CHE QUESTE PIATTAFORME OBBEDISCONO A INTERESSI PRIVATI, NON A UN’IDEA PURCHESSIA DI “giustizia”. E DUNQUE SE PICCHI DURO E IN DIECI PROTESTANO PERCHÈ PICCHI DURO, JEFF TRA TE E QUEI DIECI (ANCORCHÈ PARENTI E AMICI DELL’AUTORE STRONCATO) SCEGLIE QUEI DIECI PERCHé DIECI È MAGGIORE DI UNO.





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