sabato 8 giugno 2024

La Milan vince sia In Guerra sia In Amore




Courtney Milan

In Guerra e in Amore

(Per i Lettori di Historical Romance, Lettori di Commedie) 


Recensione
di Monica Montanari 


Un eroe arguto e con tutti i denti

Dalla vostra Lyanne Quay di Un Conte per Tiranno!
Beh intelligente, ben pensato, brioso... complesso... insomma tutto ciò che adoro nello storico sta in questa period comedy di Courtney Milan, davvero fantastica. C'è un aspetto che migliorerei ma ve ne parlerò in fondo. Intanto vi do un saggio dell'arguzia di questa scrittura:
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— Penso che potremmo aver iniziato questa conversazione nel modo sbagliato — disse infine Robert. In effetti, se la conversazione fosse stata un essere animato, la cosa misericordiosa da fare sarebbe stata portarla dietro il fienile e spararle.
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— Certo che mi superate. — Le disse accarezzandole leggermente la guancia. — Il maschio della specie umana ha un difetto di base. Nel momento in cui più desideriamo dire qualcosa di intelligente, tutto il sangue abbandona il nostro cervello.
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— Non ti aspetti amore. — Scosse la testa confusa. — Questa è la seconda volta che lo dici. Sarà come uno di quei terribili romanzi in cui mi avverti di non innamorarmi di te, e se lo faccio ti trasformerai in Barbablù e mi staccherai la testa? Sei bello. Hai tutti i denti. — Lo guardò negli occhi e gli toccò leggermente la guancia con la mano. Lui si immobilizzò. — Non posso farti nessuna promessa. Se sei bravo a letto, potrei innamorarmi di te.
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Che ne dite? Tenero, stradolce ma senza perdere il senso delle cose in fatto di romance, ovverosia divertirsi. Ok, non che manchino i temi forti, anzi. In particolare questo libro è entrato in risonanza con la mia biografia: il padre di lei è descritto nella sua contraddittorietà in modo tanto realistico da farmi ritenere che non sia solo mio padre a somigliargli, ma anche quello della narratrice. Abbiamo un padre che per salvare la buccia, tradisce la bimbetta che aveva circuito e strumentalizzato fino a quel momento. Tema forte. Dunque non è che una scrittura smagliante e brillante mandi in pensione il dolore, semplicemente lo trita, lo viviseziona non vi si lascia andare a corpo morto come avviene invece nella narrazione melodrammatica. Ok, comunque ottimismo smaccato, tutto ciò che può andare bene va bene 🙂
Veniamo alle cose che si potrebbero migliorare. A fine lettura, me lo chiedo sempre, anche se il libro mi ha entusiasmato come questo, mi chiedo "mi ha soddisfatto del tutto questo romanzo?"
Beh c'è una cosa che ho scoperto che funziona e che la Balogh ma anche la Heath fanno in modo diverso e meglio.
Di norma, in tutti i romance storici, almeno lui, se non entrambi i protagonisti, hanno un problema cui ricondurre la spiegazione della loro attuale psicologia.
Gettonatissimi i padri e le madri trascuranti, malvagi, manipolatori... La situazione pregressa può essere anche ben articolata e originale – e in questo caso lo è – tuttavia continuare a far scivolare le riflessioni del personaggio sulla vecchia ferita, citando e ricitandola è un'operazione sterile. Vi può essere l'accenno un paio di volte, la narrazione compiuta del pregresso magari nel confronto finale... ma continuare a narrare il salto da ieri a oggi non funziona. Per farmi capire, ecco un esempio stupido come di rigore:
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Non ti posso sposare, la tata mi martellò fortemente l'alluce quando non avevo ancora trent'anni.
John batté la testa al muro, non poteva sposarla ...e se lei gli avesse preso a martellate l'alluce?
Lo sguardo di John si distolse dalle iridi azzurre di Mary e si puntò all'orizzonte. Ancora, se ci pensava gli doleva il ditone del piede.
*** 
Qui bisogna fare come fa la Balogh e come fa la Heath e anche la Reid:
«Non ti posso sposare, ho paura delle donne
(perchè la tata mi martellò fortemente l'alluce quando non avevo ancora trent'anni, ma NON lo diciamo).
John batté la testa al muro, non poteva sposarla ...e se lei fosse stata come tutte?
(ovvero gli avesse preso a martellate l'alluce col sorriso sulle labbra? Malfidata? Ma NON lo diciamo, non lo pensiamo... lasciamo che il lettore si chieda "ma caspiterina che gli è capitato a questo, porello?")
Lo sguardo di John si distolse dalle iridi azzurre di Mary e si puntò all'orizzonte. Cercava traccia della paura, del dolore d'un tempo, ma come il sole calante era ormai solo un alone rossastro, forse solo un'impressione
(NON diciamo, non pensiamo: Ancora, se ci pensava gli doleva il ditone del piede.)»
Tutta la storia della martellate deve affiorare in una scena finale in cui lui si confronta con qualcuno, magari la tata stessa, e a quel punto emerge la faccenda della percossa sulle falangette.

Monica Montanari 
(alias Lyanne Quay, Ophelia Keen, Ashley Andrews)

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Imprevedibile e focosa come può esserlo una vera irlandese, e senza amore come può esserlo unicamente un’orfana, lady Wilhelmina Osraige deve affrontare da sola il soggiorno a Londra per la “piccola stagione” invernale.

È però lord Iain Middleton, terzo conte di Huntly, l'imperturbabile e ascetico banchiere, a doversi occupare di lei, con grande sgomento di entrambi, e a sovrintendere la sicurezza e il benessere della lady poco più che ventenne.

Al più integerrimo dei confratelli della Hellfire non resterà che tiranneggiare la giovane esperta di arti da salotto e tentare di togliersela dai piedi. Di trovarle un marito o rispedirla in Scozia, perché lui è un uomo tutto d’un pezzo.

E che pezzo!

Tant’è, l’imprevedibile Wilhelmina propone al conte di impartirgli lezioni d’amore e Lord Huntly dovrà stare ben attento a non abbandonare la schiera degli angeli custodi.

O finirà dritto in quella dei serafini infiammati d’amore, come il rosso scintillante dei propri capelli e di quelli color borgogna di Wilhelmina.

Commedia Romantica , romance storico di periodo georgiano


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N.B. LA RIVIVISCENZA DI QUESTO BLOG è DEBITRICE AD AMAZON PER AVERMI CANCELLATO TUTTE LE MIE VECCHIE RECENSIONI E AVERMENE IMPEDITE DI NUOVE. JEFF BEZOS SARà BEN FELICE DI TENERSI RECENSIONI FARLOCCHE A CENTINAIA CHE PONGONO AI VERTICI DELLE CLASSIFICHE TITOLI A VOLTE, NON DICO IMMERITEVOLI BENSì, PROPRIO ILLEGGIBILI. NON SCRITTI IN ITALIANO. CI SI DIMENTICA SEMPRE CHE QUESTE PIATTAFORME OBBEDISCONO A INTERESSI PRIVATI, NON A UN’IDEA PURCHESSIA DI “giustizia”. E DUNQUE SE PICCHI DURO E IN DIECI PROTESTANO PERCHÈ PICCHI DURO, JEFF TRA TE E QUEI DIECI (ANCORCHÈ PARENTI E AMICI DELL’AUTORE STRONCATO) SCEGLIE QUEI DIECI PERCHé 10 È maggiore di 1. Con ciò ora spalmo subito su Novelbus le mie belle stroncature e anche su Goodreads. 

A la guerre com a la guerre.

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