domenica 9 giugno 2024

Le Undici Sfide vinte di MacLean



Sarah MacLean

Undici Sfide per Domare il Suo Cuore

(Per i Lettori di Storie in Costume, Lettori di Commedie) 

Recensione
di Monica Montanari 


Un duca schizzinoso.

Dalla vostra Lyanne Quay di Un Conte per Tiranno!
Dunque questo romanzo ha un inizio bruciante e, nello storico dove i temi sono ricorrenti, un buon inizio è tutto perché le sorprese sono rappresentate più dalla scrittura che dalle trame. La prima cosa a stagliarsi è una ragazza alta, bellissima, capace di spaccare il naso a un nobilastro ubriaco con le mani lunghe e per di più di dargli un calcio dove fa più male.
Il romanzo avvince in modo pazzesco, ti schiavizza. La magia della MaLean è mettere in scena un duca altezzoso che non vuole sposare l’eroina e non se ne lamenta affatto! Non trascorre pagine e pagine a dirsi "oh come vorrei sposarmela ma non posso". No! È bel deciso: non sposerò mai quella tipa per quanto sia seducente. Non mi abbasserò mai a tanto! Ovvio che leggi avidamente per capire cosa mai possa fargli cambiare idea. In più, questa autrice – come la Chase – ha il pregio di farti vedere sempre i personaggi total body, sai dove sono, che postura hanno, come si muovono cosa stanno facendo e questo rende plastico il racconto.
Tuttavia il romanzo ha numerosi difetti. Il più appariscente e buffo è l’irrompere di termini come ”baldracca” , “faccia da culo”, “porca zozza” ( mi scuso ma cito letteralmente il testo ).
Il fatto è che la protagonista del romanzo è italiana, ed è arrivata a Londra da sei mesi… Ora io sono andata a sfrucugliare e sembra che la MacLean sia un‘americana del Rhode Island, con madre britannica e padre italiano.
Complice l’aiuto del papà dell’autrice, abbiamo un’eroina di orgini veronesi, che sbaglia molte parole in modo divertente, denuncia per esempio ”mi ha dato della baracca” e il povero duca la corregge ”forse ”baldracca” ? Ok. E questo funziona e ci sta… ma... 
Signor MacLean italiano, che consigli ha dato a sua figlia?
”Faccia da culo” non si può dire in uno storico, anche se la protagonista è italiana. Ok. Qui arriviamo un po’ al vero limite del romanzo, il totale menegreghismo dell’autrice per il contesto storico, ridotto a fondale di cartapesta. In particolare non vi è la consapevolezza del fatto che per i britannici prima dell’arrivo di orde di immigrati italiani e di due guerre in cui gli italiani si sono qualificati agli occhi del mondo come inaffidabili voltagabbana pronti al tradimento e del tutto imbelli… Ecco prima di ciò, e dunque almeno fino al 1860, gli italiani agli occhi degli inglesi risentivano del fatto di essere papisti, immorali… ma generavano molti complessi di inferiorità, udite udite!
Sul piano della raffinatezza, della grazia, della cutura, della civiltà… Lo so che pare incredibile, ma è così: sposarsi un‘italiana sarebbe stato patente di raffinatezza per qualsiasi duca. Bojo (l'ex leader biondissimo della UK) è venuto in visita a Roma e, al Colosseo, praticamente è andato in deliquio. Lui è uno studioso di lingue classiche e insomma l’ammirazione dei britannici per gli antichi romani è sconfinata ( e tanto più lo era in epoca di Gran Tour ). Del resto con tutto il rispetto, non per criticare, ma le avete viste camminare molte aristocratiche britanniche? Una gamba a Roma e l’altra a toma, dondolando… dev'essere tutto quell'andare a cavallo… Potete immaginarvi due secoli fa! 
Per gli inglesi, ballare il minuetto - che era ancora obbligatorio in apertura dei balli formali per tutto il periodo Regency - era una vera sfida. Venivano importati italiani purchessia al solo fine per insegnare ai britannici a ciondolare dignitosamente per la sala da ballo. E guardate che il minuetto è una danza per paraplegici: consta di uno schema da memorizzare e di un solo passo in cui si flettono le ginocchia, per il resto si cammina. Sì, ci sono tutta una serie di moine, dette cortesie, da far felice il Papa in fatto di damerinaggine. Ma niente di accrobatico, si tratta solamente di un po' di grazia. Vabbeh non lamentiamoci, ci è andata bene che il babbo della MacLean è di Verona, così lei ha descritto gli italiani come alti e con gli occhi azzurri 🙂
Infine il romanzo sarebbe risultato ancora più godibile se i pistolotti riflessivi dell'uno si fossero concentrati a interpretare l’altro, invece che a rimarcare l’effetto sortito dall’altro su se stessi. Esempio d’obbligo, con la classica scena che cito sempre: Richard Gere invita a salire in auto per la prima volta Pretty Woman.
Ok qua il Richard Gere della MacLean direbbe a se stesso: le gambe e lo sguardo di fuoco della passeggiatrice gli provocarono la contrazione dei lombi e un fastidio notevole al cavallo dei pantaloni.
Una Milan, una Quick, una Balogh direbbero : Richard Gere, sorrise alla faccia da marciapiede: occhi castani morbidi e arrabbiati. La parrucca rosa confetto e la minigonna in denim sembravano dover servire allo scopo di rassicurare i clienti, smorzare la minaccia di quegli occhi scuri.
Comunque cinque stelle perché si divora, e il divertimento è assicurato.

Monica Montanari 
(alias Lyanne Quay, Ophelia Keen, Ashley Andrews)

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Imprevedibile e focosa come può esserlo una vera irlandese, e senza amore come può esserlo unicamente un’orfana, lady Wilhelmina Osraige deve affrontare da sola il soggiorno a Londra per la “piccola stagione” invernale.

È però lord Iain Middleton, terzo conte di Huntly, l'imperturbabile e ascetico banchiere, a doversi occupare di lei, con grande sgomento di entrambi, e a sovrintendere la sicurezza e il benessere della lady poco più che ventenne.

Al più integerrimo dei confratelli della Hellfire non resterà che tiranneggiare la giovane esperta di arti da salotto e tentare di togliersela dai piedi. Di trovarle un marito o rispedirla in Scozia, perché lui è un uomo tutto d’un pezzo.

E che pezzo!

Tant’è, l’imprevedibile Wilhelmina propone al conte di impartirgli lezioni d’amore e Lord Huntly dovrà stare ben attento a non abbandonare la schiera degli angeli custodi.

O finirà dritto in quella dei serafini infiammati d’amore, come il rosso scintillante dei propri capelli e di quelli color borgogna di Wilhelmina.

Commedia Romantica , romance storico di periodo georgiano


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N.B. LA RIVIVISCENZA DI QUESTO BLOG è DEBITRICE AD AMAZON PER AVERMI CANCELLATO TUTTE LE MIE VECCHIE RECENSIONI E AVERMENE IMPEDITE DI NUOVE. JEFF BEZOS SARà BEN FELICE DI TENERSI RECENSIONI FARLOCCHE A CENTINAIA CHE PONGONO AI VERTICI DELLE CLASSIFICHE TITOLI A VOLTE, NON DICO IMMERITEVOLI BENSì, PROPRIO ILLEGGIBILI. NON SCRITTI IN ITALIANO. CI SI DIMENTICA SEMPRE CHE QUESTE PIATTAFORME OBBEDISCONO A INTERESSI PRIVATI, NON A UN’IDEA PURCHESSIA DI “giustizia”. E DUNQUE SE PICCHI DURO E IN DIECI PROTESTANO PERCHÈ PICCHI DURO, JEFF TRA TE E QUEI DIECI (ANCORCHÈ PARENTI E AMICI DELL’AUTORE STRONCATO) SCEGLIE QUEI DIECI PERCHé 10 È maggiore di 1. Con ciò ora spalmo subito su Novelbus le mie belle stroncature e anche su Goodreads. 

A la guerre com a la guerre.

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