domenica 27 dicembre 2015

Connelly ingoiato dalla scatola nera della TV

Michael Connelly 
La scatola nera
Edizioni Piemme

Monica Montanari non consiglia, ma lo ritiene digeribile per i Lettori di enigmi.


Qualche siparietto di vita privata in cui Harry Bosch si affaccia beandoci con la sua aria masticata e nient’altro. Ci sono poche giustificazioni per questa Scatola Nera.

Un’attenuante sta nell’encomiabile focus sui disordini di Los Angeles seguiti all’uccisione di Rodney King. Un’altra negli impegni crescenti del grande Connelly nella fiction televisiva dedicata al detective più stazzonato di sempre. 


La serie Bosch è anche prodotta dal “mitico” e la cosa deve aver lasciato poco tempo residuo. Pertanto i flashback complicati da subordinate logaritmiche incardinate sui “che” possono trovare due spiegazioni distinte ma entrambe poco lusinghiere.

Una causa del disastro può risiedere nella via deaveriana al bestseller, quella della delega, strada a volte battuta dal padre di Rhime. In alternativa, i lunghi e brutti e noiosi tratti di questo romanzo possono essere spiegati con la frettolosa pubblicazione di un brogliaccio solo di  poco cesellato nelle scene di vita privata.

Comunque sia non leggetelo. Vi fareste una cattiva opinione di Michael Connelly, lo scrittore più generoso e più intelligente di sempre. Nessuno ti fa entrare nel personaggio come sa fare lui. Di solito.  

Per i Lettori di enigmi: 


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