Lorraine Heath
Tra le Braccia di un Duca
(Per i Lettori di Historical Romance, Lettori di Rivalse Amorose)
L'eroe lesionato
Dalla vostra Lyanne Quay di Un Conte per Tiranno!
Eccoci, prima o poi dovrò rassegnarmi.
Dunque benissimo scritto, incipit da urlo, ma ma ma… A me le lacrime non piacciono e questo ne me ha strappate un paio sul finale.
Capisco l’afflato dickensiano, ma far violentare una bambina di dodici anni per mettere su una bella storia d’amore non lo condivido e nemmeno condivido la necessità di azzoppare lo stallone in qualche modo per renderlo raggiungibile dalla giumenta: mutatis mutandis.
Dunque benissimo scritto, incipit da urlo, ma ma ma… A me le lacrime non piacciono e questo ne me ha strappate un paio sul finale.
Capisco l’afflato dickensiano, ma far violentare una bambina di dodici anni per mettere su una bella storia d’amore non lo condivido e nemmeno condivido la necessità di azzoppare lo stallone in qualche modo per renderlo raggiungibile dalla giumenta: mutatis mutandis.
Cambiatevi le mutande perchè non voglio rovinare la lettura anticipando elementi che non vengono presentati al lettore fin dal primo capitolo.
Il discorso qual è? Sembra che vi sia una linea di pensiero tra le narratrici e probabilmente - chissà ? - tra le lettrici per cui in qualche modo i due protagonisti devono essere pari, sfigata lei sfigato lui, o entrambi figherrimi. Non appartengo a questa linea di pensiero. Perchè, accidenti, scrivere romance tanto più piantati nell’irrealtà di un periodo storico cartolinesco, se non per farsi affabulare da ciò che a tutta prima parrebbe impossibile e che cioè una ragazza perfetta si innamori di un imperfetto e viceversa un perfetto si innamori di una ragazza imperfetta?
Eppure, se ci pensiamo, accade anche nella realtà: Camilla preferita a Diana, la babbiona che incatena il cuore di baby Macron… Quante volte nella vita ci siamo chieste ma come fa quella a stare con quello? come fa quello a stare con quella? Se non ci credi, che cazzo li scrivi a fare i romance?
Il discorso qual è? Sembra che vi sia una linea di pensiero tra le narratrici e probabilmente - chissà ? - tra le lettrici per cui in qualche modo i due protagonisti devono essere pari, sfigata lei sfigato lui, o entrambi figherrimi. Non appartengo a questa linea di pensiero. Perchè, accidenti, scrivere romance tanto più piantati nell’irrealtà di un periodo storico cartolinesco, se non per farsi affabulare da ciò che a tutta prima parrebbe impossibile e che cioè una ragazza perfetta si innamori di un imperfetto e viceversa un perfetto si innamori di una ragazza imperfetta?
Eppure, se ci pensiamo, accade anche nella realtà: Camilla preferita a Diana, la babbiona che incatena il cuore di baby Macron… Quante volte nella vita ci siamo chieste ma come fa quella a stare con quello? come fa quello a stare con quella? Se non ci credi, che cazzo li scrivi a fare i romance?
Il fatto è che per un caso assoluto mi sono letta tre libri in batteria fondati su un eroe lesionato: 1) Il primo Pembrook della Heath, 2) il primo delle Sinful Wallflowers della Reid e 3) questo Tra le braccia di un duca sempre della Heath.
Nel primo abbiamo un feulleton un po’ cappa e spada dove la Heath non sa gestire l’evoluzione sentimentale del finale, qui invece lei è perfettissima e lui imperfetto.
Nel secondo, quello della Reid, abbiamo un retelling de La bella e la bestia, straordinariamente brillante anche se denso di dolore nel finale, quel dolore pregno d’amore funziona proprio perché esplode in una visione fiduciosa della vita in cui al fondo entrambi sono perfetti (interiormente) , perchè la sofferenza non mina la felicità…
E poi abbiamo questo duca abbracciante dove entrambi sono marciti dentro per via della sofferenza e ciò allunga un’ombra cupa sullo scioglimento, per quanto si trovino, sono due anime spezzate e questo mi strappa la lacrima.
In più in questo libro abbiamo un difetto di rappresentazione dell’eroina, che non analizza e interpreta il coprotagonista se non unidimensionalmente in termini di attrazione fisica.
Cosa dire ? Ben fatto, prodotto artigianale perfetto, metto cinque stelle, ma non lo consiglierei. Trattasi di polpettone.
Nel primo abbiamo un feulleton un po’ cappa e spada dove la Heath non sa gestire l’evoluzione sentimentale del finale, qui invece lei è perfettissima e lui imperfetto.
Nel secondo, quello della Reid, abbiamo un retelling de La bella e la bestia, straordinariamente brillante anche se denso di dolore nel finale, quel dolore pregno d’amore funziona proprio perché esplode in una visione fiduciosa della vita in cui al fondo entrambi sono perfetti (interiormente) , perchè la sofferenza non mina la felicità…
E poi abbiamo questo duca abbracciante dove entrambi sono marciti dentro per via della sofferenza e ciò allunga un’ombra cupa sullo scioglimento, per quanto si trovino, sono due anime spezzate e questo mi strappa la lacrima.
In più in questo libro abbiamo un difetto di rappresentazione dell’eroina, che non analizza e interpreta il coprotagonista se non unidimensionalmente in termini di attrazione fisica.
Cosa dire ? Ben fatto, prodotto artigianale perfetto, metto cinque stelle, ma non lo consiglierei. Trattasi di polpettone.
Monica Montanari
(alias Lyanne Quay, Ophelia Keen, Ashley Andrews)
Link d’acquisto a Tra le Braccia di un Duca di Heath
N.B. LA RIVIVISCENZA DI QUESTO BLOG è DEBITRICE AD AMAZON PER AVERMI CANCELLATO TUTTE LE MIE VECCHIE RECENSIONI E AVERMENE IMPEDITE DI NUOVE. JEFF BEZOS SARà BEN FELICE DI TENERSI RECENSIONI FARLOCCHE A CENTINAIA CHE PONGONO AI VERTICI DELLE CLASSIFICHE TITOLI A VOLTE, NON DICO IMMERITEVOLI BENSì, PROPRIO ILLEGGIBILI. NON SCRITTI IN ITALIANO. CI SI DIMENTICA SEMPRE CHE QUESTE PIATTAFORME OBBEDISCONO A INTERESSI PRIVATI, NON A UN’IDEA PURCHESSIA DI “giustizia”. E DUNQUE SE PICCHI DURO E IN DIECI PROTESTANO PERCHÈ PICCHI DURO, JEFF TRA TE E QUEI DIECI (ANCORCHÈ PARENTI E AMICI DELL’AUTORE STRONCATO) SCEGLIE QUEI DIECI PERCHé DIECI È MAGGIORE DI UNO.


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