venerdì 16 agosto 2024

Solo due sono Lord Affascinanti e di Dame Innocenti ce n’è solo una


AAVV

Lord Affascinanti e Dame Innocenti

(Per i Lettori di Historical Romance in Italiano, Lettori di Commedie) 


Recensioni
di Monica Montanari 




Anya Wylde Penelope 
 
Martha Keyes Non Corrisposta 
Mary Kingswood La Straniera alla Dower House 

Il Castello del Duca: Melinda Hammond 
Un Gentiluomo di Valore: Deborah Hale 
Svegliami Con un Bacio: Samantha Holt 
Lista di Matrimonio: Dorothy McFalls - 
Una Baronessa Americana: Jane Shoup 
L'Inganno di Lady Sylvia: Suz Demello  



Un duca in incognito e lo squire

Dalla vostra Lyanne Quay di Un Conte per Tiranno

Allora, siccome mi era piaciuta la Hammond, mi scarico in KU un confanetto di parecchi romanzi, tra i quali figura anche un romanzo della Hammond.

Anya Wylde Penelope - Una cosa talmente bislacca da uscire dai parametri del confronto, non spiacevole... finchè l'autrice non esagera e la sarta velata, che viene a prendere le misure di Penelope, rivela di essere un uomo baffuto e l’eroina imbraccia un fucile appeso al muro e fa fuoco per ucciderla/lo... A parte che in epoca regency era tutto ad avancarica con fornello e pietra focaia perciò non poteva succedere una cosa del genere... Ma insomma l'effetto è stato quello di quando Fonzie ha ucciso uno squalo a mani nude e così ha posto fine a Happy Days. Nel mio caso la scena ha fatto volare Penelope fuori dalla finestra. Notare che non è che l'uomo baffuto fosse un ammiratore galante, o il protagonista maschile o altro... Era una semplice trovata di colore... Bleah! Martha Keyes Non Corrisposta - Una noiosissima prima persona che si pone quesiti tipo "che cappello devo indossare”... La prima persona chiede eventi eccezionali e qui al quarto capitolo siamo ancora a "passatemi il mio tè". Va bene, volato dalla finestra anche questo... Mary Kingswood La Straniera alla Dower House - Dunque romanzo è lunghissimo – ci ho messo tre giorni a leggerlo –, come due romanzi e mezzo, ed è stata una vera goduria. Praticamente non si è trattato di leggere, ma di vivere in questo paesino dello Shropshire, nei panni di una vedova trentenne che ha preso in affitto una casa vedovile con un progetto in testa... Il suo principale problema è di essere scappata a gambe levate e sul momento di aver solamente tre abiti, di non avere un cuoco all'altezza, e di avere un cadavere in cantina. 

Sì perchè la nostra protagonista è un'edonista spinta. Il sospetto è che questa Mary Kingswood non ci vada piano con l'alcol perché la sua eroina si svuota una bottiglia di chiaretto prima di pranzo ogni volta che il gentiluomo suo vicino la va a trovare, un bel vicino, di quarant'anni vedovo anche lui, amante del vino, dei classici e dei cani... Oh dunque in realtà questa trentenne fa da schermo a una personalità più adulta, a cominciare dall'intolleranza verso lo splendido personaggio della cognata affettuosa, incontinente e soffocante da cui la vedova è appunto scappata per mettere su casa per conto proprio. Il personaggio maschile è teneramente e credibilmente un po' coglione, nel senso chi l'ha detto che debbano essere tutti altamente strategici gli eroi maschili? Questo non lo è, si è fidato della ex moglie, non ha visto o non ha voluto vedere... Il fatto è che ama troppo il proprio quieto vivere nella propria bella tenuta, i propri figli così profondi e intelligenti, i cani dicevo e i vini… per scomodarsi a capire il pacco che la moglie morta gli aveva tirato a suo tempo... E la nostra eroina è perfida, nel senso che avendo lei un "progetto" sul vicino, con parole mielate lo induce a voler conoscere meglio la moglie morta, a farla rivivere leggendo i diari che la giovane ha lasciato... Perfidissima, giusto? 

Come sappiamo essere noi ragazze quando ci interessa qualcuno, non è vero? 

E infatti il vicino tenutario legge i diari della moglie morta e comincia a deglutire e rideglutire :-)))) Questo romanzo potremmo definirlo un Cozy Regency, con personaggi posati, un villaggio tutto da scoprire intorno a loro e un amore caldo che cresce credibilmente. Gran godimento di lettura appena sporcato da un finale non in crescendo, un po' a sfumare. Sapete che secondo Freud il parto letterario è influenzato dalle nostre difficoltà nell'atto carnale. Pertanto ci sono autrici che faticano a scaldarsi (per le quali il problema del romanzo è l'inizio), e autrici che non giungendo al sommo piacere concludono le loro opere senza il botto. Credo che questo sia il caso della Kingswood. Comunque questo Dowager House vale l'intero cofanetto. E ora il quesito: chi è questa Kingswood? Perché non la conosciamo? Come fa a citare il kindle nei suoi cenni bio e ad aver scritto 59 romanzi? Voglio dire se hai scritto 59 romanzi, vuol dire che sei vecchissima, tipo nottanta anni... ti ci vedo col kindle? Che questa Kingswood sia una factory? Io credo che gatta ci covi, che la signora non sia British come afferma e infatti a pelle, il paesaggio non è disteso come quello inglese, mai e poi mai una dowager house potrebbe trovarsi dall'altra parte della strada rispetto alla magione dello squire (anche se andando a vedere lo Shropshire scopri che ha colline alte e sarrate, per cui magari... non so). E poi manca l'ansiogena attenzione al cielo tipica delle voci inglesi. E infine ha una vera competenza gastronomica, un palato educato... La protagonista esprime predilizione per accostamenti troppo sofisticati per essere lei una vera british, dal piccione al burro di gamberi*, al soufflè di albicocche. Sei sei cresciuto a Marmite, Haggis e Black Pudding... il soufflè di albicocche non lo capisci. Però la voce narrante è autorevole e dettagliata. È una scrittura alta, una tessitura sofisticata, per niente noiosa, ma non di gusto popolare, più arguta che emotiva... Provatela, per me è perfetta. Purtroppo in Italia, questo è l'unico romanzo tradotto e pure male. *Il burro di gamberi o di aragoste è una delle cose più sofiticate della cucina francese, figurava nei menù dei grandissimi ristoranti della Milano inizio '900 in tempi di esposizione internazionale, prima che arrivasse il fascismo e l'autarchia farci mangiare le minestrine. Come ripeto un britannico manco sa cos'è sta roba, secondo me. Come lo so? Mi era stato commissionato un libro sui menù antichi 🙂 di carta, con bellissimi intagli e dorati… Poi mai realizzato, ma io le ricerche le avevo già fatte e ho studiato le ricette indicate in quegli splendidi menù di inizio Novecento.

Melinda Hammond Il Castello del Duca - Qui si tratta di un nobile scapolo che si ribella al proprio destino e di una giovane, un po' Mary Sue, del tutto docilmente disposta ad accettare il proprio. Siamo davanti a una vera perfetta distressed damsel che si limita a cantare trasognata con lo sguardo perso oltre la finestrella della propria torre, finché arriva lui e lei non fa nemmeno la fatica di srotolare la treccia, perché lui cammina sui muri come Spiderman. 

Se volete un castello con tanto di ponte levatoio, qui lo troverete e perfino una principessa per scherzo. La tematica di Hammond non può dirsi sofisticata, ma è il suo secondo romanzo che leggo e funziona. Ho comperato questo cofanetto per lei. La scrittura è pulita e dinamica a onta di traduzioni pedestri e le sue favole leggere sono piacevoli. Un’altra felice sorpresa di questo cofanetto, anche se non al livello della Kingswood.

Sugli altri: velo pietoso.


Monica Montanari 
(alias Lyanne Quay, Ophelia Keen, Ashley Andrews)

Link d’acquisto a Lord Affascinanti e Dame innocenti di AAVV



Link d’acquisto a Un Conte per Tiranno di Quay

Imprevedibile e focosa come può esserlo una vera irlandese, e senza amore come può esserlo unicamente un’orfana, lady Wilhelmina Osraige deve affrontare da sola il soggiorno a Londra per la “piccola stagione” invernale.

È però lord Iain Middleton, terzo conte di Huntly, l'imperturbabile e ascetico banchiere, a doversi occupare di lei, con grande sgomento di entrambi, e a sovrintendere la sicurezza e il benessere della lady poco più che ventenne.

Al più integerrimo dei confratelli della Hellfire non resterà che tiranneggiare la giovane esperta di arti da salotto e tentare di togliersela dai piedi. Di trovarle un marito o rispedirla in Scozia, perché lui è un uomo tutto d’un pezzo.

E che pezzo!

Tant’è, l’imprevedibile Wilhelmina propone al conte di impartirgli lezioni d’amore e Lord Huntly dovrà stare ben attento a non abbandonare la schiera degli angeli custodi.

O finirà dritto in quella dei serafini infiammati d’amore, come il rosso scintillante dei propri capelli e di quelli color borgogna di Wilhelmina.

Commedia Romantica , romance storico di periodo georgiano


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N.B. LA RIVIVISCENZA DI QUESTO BLOG è DEBITRICE AD AMAZON PER AVERMI CANCELLATO TUTTE LE MIE VECCHIE RECENSIONI E AVERMENE IMPEDITE DI NUOVE. JEFF BEZOS SARà BEN FELICE DI TENERSI RECENSIONI FARLOCCHE A CENTINAIA CHE PONGONO AI VERTICI DELLE CLASSIFICHE TITOLI A VOLTE, NON DICO IMMERITEVOLI BENSì, PROPRIO ILLEGGIBILI. NON SCRITTI IN ITALIANO. CI SI DIMENTICA SEMPRE CHE QUESTE PIATTAFORME OBBEDISCONO A INTERESSI PRIVATI, NON A UN’IDEA PURCHESSIA DI “giustizia”. E DUNQUE SE PICCHI DURO E IN DIECI PROTESTANO PERCHÈ PICCHI DURO, JEFF TRA TE E QUEI DIECI (ANCORCHÈ PARENTI E AMICI DELL’AUTORE STRONCATO) SCEGLIE QUEI DIECI PERCHé 10 È maggiore di 1. Con ciò ora spalmo subito su Novelbus le mie belle stroncature e anche su Goodreads. 

A la guerre com a la guerre.

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