martedì 9 luglio 2024

L’Accento Scozzese non proprio Adorabile della Enoch


 Suzanne Enoch

Quell’Adorabile Accento Scozzese

(Per i Lettori di Historical Romance, Lettori di Rivalse Amorose) 


Recensione
di Monica Montanari 


Un eroe noioso

Dalla vostra Lyanne Quay di Un Conte per Tiranno

Questo romanzo ha una chicca, un’unicità tanto divertente quanto non sfruttata: per la prima volta una cameriera personale è dotata di un ruolo attivo ed è un vero proprio agente drammatico. Purtroppo, la decisione della Enoch di buttarla sul pathos, invece che sullo humor, rovina un po’ tutto, oltre a sprecare la cameriera. 
Sì sono d’accordo con Amarilli che definisce questo romanzo un’occasione sprecata, ma per motivi diversi da quelli indicati da lei nella sua recensione Amazon. In particolare, io ritengo che l’interdizione assoluta sia un potentissimo catalizzatore per l’insorgere di un amore. È un fattore drammaticamente sufficiente. Giulietta e Romeo si incontrano, si piacciono, scoprono di essere Montecchi e Capuleti e già questo basta a dilatare nell’immaginario tutto quanto avrebbe potuto essere e non sarà per via dell’interdetto. 
È facile innamorarsi di un futuro mancato su cui non si è chiamati a confrontarsi in via pratica. Funziona nella fiction, ma funziona anche nella realtà. Pensate agli adulteri che alimentano la passione nel proibito e poi, consumati i divorzi rispettivi, si ritrovano a contemplarsi sotto il fumetto giga: E mo’ che me ne faccio di questo? :-))) Dunque secondo me il problema non è rappresentato all’amore che sgorga subitaneo, ma da una grande gigantesca castroneria: un eccesso di nemici. 
Come nemico, il viscidone bastava e avanzava. L’autrice comincia a sbagliare in un momento preciso. Quando loro scappano. A quel punto il desiderio del lettore non è più sapere come se la cavano nella fuga, sai già che ci riusciranno e che vivranno felici e contenti. Il desiderio del lettore, a quel punto, è sapere come ci rimangono i familiari rispettivi… E qui, se la Enoch avesse deciso di giocarsela con spirito, poteva inframmezzare la fuga dei due con delle finestre sugli eventi alle loro spalle, sviluppare la vicenda relativa per ridurre progressivamente i nemici solamente al viscidone come si diceva: lanciandosi all’inseguimento, il padre di lei e il fratello di lui potevano scoprire il comune spirito highlander e una crescente avversione comune per il viscido talché, nel finale, i fuggitivi ormai pronti ad affrontare la morte, avrebbero invece potuto scoprire di essere attesi da una salva di evviva (e dalla schioppettata per uccidere il viscido). Nel frattempo, durante la loro fuga, la vecchia cameriera avrebbe potuto essere fonte di episodi che consentissero ai due di fare qualcosa per conoscersi meglio, invece di pagine e pagine di dialoghi lagnosi. Poi la cameriera poteva fidanzarsi con il vecchio scozzese al seguito… Sarebbe stato tutto ben più spiritoso che travestire da donna il tizio nel finale… Insomma inizio folgorante e il resto proprio malriuscito. Tre stelle perché comunque si legge.

Monica Montanari 
(alias Lyanne Quay, Ophelia Keen, Ashley Andrews)

Link d’acquisto a Quell’adorabile Accento Scozzese di Enoch



N.B. LA RIVIVISCENZA DI QUESTO BLOG è DEBITRICE AD AMAZON PER AVERMI CANCELLATO TUTTE LE MIE VECCHIE RECENSIONI E AVERMENE IMPEDITE DI NUOVE. JEFF BEZOS SARà BEN FELICE DI TENERSI RECENSIONI FARLOCCHE A CENTINAIA CHE PONGONO AI VERTICI DELLE CLASSIFICHE TITOLI A VOLTE, NON DICO IMMERITEVOLI BENSì, PROPRIO ILLEGGIBILI. NON SCRITTI IN ITALIANO. CI SI DIMENTICA SEMPRE CHE QUESTE PIATTAFORME OBBEDISCONO A INTERESSI PRIVATI, NON A UN’IDEA PURCHESSIA DI “giustizia”. E DUNQUE SE PICCHI DURO E IN DIECI PROTESTANO PERCHÈ PICCHI DURO, JEFF TRA TE E QUEI DIECI (ANCORCHÈ PARENTI E AMICI DELL’AUTORE STRONCATO) SCEGLIE QUEI DIECI PERCHé DIECI È MAGGIORE DI UNO.

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