martedì 2 settembre 2014

La sedia vuota


di Monica Montanari
Non sempre la passione per gli insetti può instradare verso la grazia come nel caso di Calpurnia Tate di J. Kelly, qui il povero Garret finisce per assomigliare ed essere perseguitato come uno scarafaggio. Ma nel suo territorio, le acque nere della palude lugubre, nessuno può stanarlo. Nessuno, tranne un detective quadriplegico e una rossa con l'artrite più che mai a disagio senza la sua Camaro sotto le chiappe. 

Perfetto. Un romanzo che può appassionare veramente tutti per il suo trattamento "cinematografico", la cura del contenuto informativo e l'abilità di Deaver nello sviluppare il tema del "buon selvaggio" come si era visto anche in "Pietà er gli insonni" sempre di Deaver. 

Copertina depistante.
5 stelle.


N.B. LA RIVIVISCENZA DI QUESTO BLOG è DEBITRICE AD AMAZON PER AVERMI CANCELLATO TUTTE LE MIE VECCHIE RECENSIONI E AVERMENE IMPEDITE DI NUOVE. JEFF BEZOS SARà BEN FELICE DI TENERSI RECENSIONI FARLOCCHE A CENTINAIA CHE PONGONO AI VERTICI DELLE CLASSIFICHE TITOLI A VOLTE, NON DICO IMMERITEVOLI BENSì, PROPRIO ILLEGGIBILI. NON SCRITTI IN ITALIANO. CI SI DIMENTICA SEMPRE CHE QUESTE PIATTAFORME OBBEDISCONO A INTERESSI PRIVATI, NON A UN’IDEA PURCHESSIA DI “giustizia”. E DUNQUE SE PICCHI DURO E IN DIECI PROTESTANO PERCHÈ PICCHI DURO, JEFF TRA TE E QUEI DIECI (ANCORCHÈ PARENTI E AMICI DELL’AUTORE STRONCATO) SCEGLIE QUEI DIECI PERCHé DIECI È MAGGIORE DI UNO.

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