Innanzitutto una spiegazione sul perché invece di creare una categoria di lettori del romanzo rosa o in inglese romance, ho scelto di parlare di lettori di rivalse amorose.
Frequentando blog e gruppi di amanti del genere mi sono resa conto di una grande divisione nelle preferenze tra i lettori.
Vi sono quelli che amano storie dove l’eroina risolve tramite l’amore problemi situazionali. Li chiameremo lettori romance di tipo A. Vi anticipo fin d’ora che essi rientrano nel più vasto novero dei lettori di commedie.
Ma vi è un secondo tipo di lettore - e di costui, ora, ci stiamo occupando - che ama le storie dove l’eroina tramite l’amore risolve il fatto di sentirsi a vario titolo inadeguata. Il lettore di romance di tipo B.
In entrambi i casi si parla d’amore ma abbiamo due tipi di romanzo e di lettori molto diversi.
Tanto è vero che mentre il lettore di romance tipo A legge volentieri il romance di tipo B. Il lettore di tipo B molto ma molto spesso non ama i romanzi di tipo A.
Aspettate. Un attimo solo… Interrompo solo un istante perché sta passando la tipica eroina di tipo A.
«Ehi fermati un attimo dove stai andando di corsa in bicicletta?»
«A portare questo bellissimo mazzo di fiori a mia zia. Vedi ha quella pasticceria all’angolo.»
«Perché sei vestita tutta di giallo e hai quei boccoli rossi? Un pelo appariscente no?»
«Oh sì e adoro esserlo. Mi sento piena di energia e nessuno mi fermerà nel mio progetto di coltivare carciofi ad Hide Park, sappilo! Nemmeno quell’odioso banchiere che non mi concede il prestito.»
Ok, pollicione diritto. Quello del like di Facebook per intenderci. Perché abbiamo già capito… Vero?
L’orrendo banchiere si rivelerà alto due metri, aitante, dotato di passo elastico e sopracciglio corvino pronto a sollevarsi indignato e poi ridere delle bizzarrie della nostra eroina A.
Salutiamo la nostra A smagliante e allegra e la esiliamo da questo post ora e per sempre. Il suo posto è come si diceva la commedia.
Così quando la strada è sgombra e lei è ridotta a un puntino giallo all’orizzonte abbiamo l’opportunità di mettere a fuoco una figura che sulle prime avevamo confuso con il tronco di un tiglio.
Ha un impermeabile marron aperto su un paio pantaloncini di jeans indossati sopra una calzamaglia a righe bianche e nere. I capelli sono marroni, la pelle è smunta e gli occhi pensierosi sono color sottobosco.
È lei, l’eroina di tipo B! Quella della rivalsa amorosa. Inutile rivolgerle la parola, balbetterebbe verità inconfessabili perfino a se stessa. Come vergognarsi tantissimo di essere piatta come un’asse da stiro, di vomitare in altalena e essere afflitta da rinite allergica alla più piccola emozione. Adora dipingere e non uscirebbe mai dall’atelier predisposto per lei dal padre finanziere ma è terribilmente sola. Perché se ne starebbe lì piantata sotto un albero accanto al cestino dei rifiuti altrimenti? Ah, ecco perché sta lì! Sta aspettando che passi per fare jogging un tizio tutto muscoli dal viso tenebroso. Vorrebbe tanto fargli il ritratto, peccato che di professione lui faccia il sicario e sia per questo che si tiene allenato. Ma lei non lo sa e quando lo scoprirà sarà troppo tardi. L’amore del sicario la farà sbocciare al punto da ostentare con fierezza i seni a coppa di champagne e sfidare ridendo un ottovolante.
Eh sì, questa è la rivalsa amorosa. La protagonista si riscatta umanamente, psicologicamente, identitariamente, grazie all’amore.
Ciò comporta che i lettori di rivalse amorose siano ragazze smunte dai grandi occhi color sottobosco?
Assolutamente no.
Abbiamo davanti lettori per lo più di sesso femminile, questo sì. In Usa si calcola che solo il 16% dei lettori di romance siano maschi. Ma dietro le pagine della rivalsa amorosa troveremo donne esattamente specularmente opposte alla nostra protagonista. Lettrici e autrici di questa categoria di romanzi leggono e scrivono per dar corpo alla ragazza che nella loro vita non ha trovato spazio. Donne affacendate e pratiche, risolute e combattive, che davanti a un sicario non si fermerebbero nemmeno per un caffè e fuggirebbero a gambe levate.
Queste conclusioni potranno parere un azzardo ma vi si giunge facile facile analizzando le strane figure delle autrici dei romanzi preferiti.
Sempre deludenti, vero?
Cosa di più lontano di una Stephenie Meyer di Twilight da Bella? L’autrice che da mormone osservante ha impostato la vita sui binari del lecito e del corretto si rifà con un’eroina che commercia col diavolo, ossia amoreggia col vampiro.
Idem con patate la James di 50 Sfumature appare assai lontana dalle sfrenatezze sessuali per quanto si sia sforzata nel vestiario di indossare i panni della trasgressione.
Molto si è scritto per denigrare lettori e autori del romance, tacciandoli di essere troppo giovani bimbe minchia o troppo vecchie nonne minchia, troppo tutte cuoricini o troppo amanti dei gatti. A spiare nei gruppi dedicati al romance su Facebook, sembrerebbe davvero così. Ma è una recita. Dietro le lettrici che si confrontano sull’ultima moda in fatto di smalti per unghie c’è la messa in scena della donna cui non hanno dato spazio nella loro vita tra lavoro, figli e marito.
Cosa resta di vero dunque? Resta che se leggere è sexy lo è sopratutto nel caso di questi romanzi che se ben fatti regalano l’emozione travagliata di quel sesso orgasmico che tutte vorremo e i nostri uomini scissi ci regalano maluccio.
Dietro la denigrazione del romance c’è infatti, osserva un’acuta femminista americana, la paura della sessualità femminile. E va detto da Twilight in poi: il rosa ha rappresentato esattamente lo sdoganamento pubblico della sessualità femminile e delle sue molte pretese.
Siete rimasti perplessi sulla definizione di uomini scissi? Per venirne a capo vi rimandiamo alla prossima puntata dedicata ai Lettori di Enigmi.
Monica Montanari
Documenti
Sul rosa come sdoganamento della sessualità femminile si veda il Blog di Jackie C. Horne.
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