di Mollie Miles
Da dove cominciare per raccontare quanto è carino questo romanzo, divertente, avvincente con la sua storia gialla, e appassionante per l’indomita lotta contro l’irresistibile bastardo Joseph Morelli?
Da un brano preso dall'inzio del libro, ecco dove comincio. Godetevelo:
«Stai lontana dai ragazzi Morelli» mi aveva avvertita mia madre. «Sono selvatici. Ho sentito delle brutte storie sulle cose che fanno alle ragazze quando le beccano da sole».
«Che genere di cose?» mi ero affrettata a domandare.
«Meglio che tu non lo sappia» aveva risposto mia madre. «Cose terrbili. Cose per niente carine».
Da quel momento in avanti, avevo guardato Joseph Morelli con un miscuglio di orrore e di pruriginosa curiosità che sconfinava nell’ammirazione. Due settimane dopo, all’età di sei anni, con le ginocchia che mi tremavano e lo stomaco piuttosto chiuso, seguii Morelli nel garage di suo padre, attirata dalla promessa che mi avrebbe insegnato un gioco nuovo. (…)
«Come si chiama questo gioco?» avevo domandato a Joseph.
«Ciuf, ciuf» mi aveva risposto, a quattro zampe, mentre avanzava tra le mie gambe, la testa intrappolata sotto la mia corta gonnellina rosa. «Tu sei il tunnel e io sono il treno».
Suppongo che questo episodio riveli qualcosa sulla mia personalità. Per esempio, che non sono molto portata a dare retta ai consigli. O che sono nata con una dose eccessiva di curiosità. O forse, è tutta una questione di ribellione o di noia o di destino. In ogni modo, fu un episodio isolato e fu una vera e propria delusione, dal momento che avevo dovuto fare il tunnel, in realtà avrei voluto tanto fare il treno.
Costa poco ed è seguito da una lunga serie di altre avventure di Stephanie Plum. Consigliassimo a lettori Eclair, Alchechengi Al Cioccolato, Panna cotta, Macarons: 5 di tutto.
N.B. Me li sono poi letti tutti quelli pubblicati in italiano. Tutti e otto! E tutti spassosi. Vai vai vai Joe Morelli, facciamo il tifo per te.
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