di Monica Montanari
Un prospettiva tutta letteraria quella di De Luca sul mistero dell'incarnazione e sulla figura di Maria. Una divagazione intelligente capace di attirare l'attenzione su passaggi noti e farci riflettere. Si aprono implicazioni...
...agganciate a sentimenti e vissuto dell'autore. Il tono è dunque più letterario che filosofico o teolgico e conferisce a questa lettura un carattere di ripiegamento e di chiusura "fetale". De Luca è quel bambino e si arriccia nel ventre. Una nuncupazione uterina.
Si segnala l' uso tattile della lingua e perle di saggezza a sigillare ogni snodo narrativo. Questo "In nome della Madre" inverte la prospettva su una Maria celebrata nelle omelie per aver detto un solo semplice "sì". Mostra quanto tanto abbia fatto di più.
De Luca si sofferma su quel "piena di grazia". Entra nel merito del prodigio e celebra la madre che nel partorire è chiamata a mutilarsi della propria stessa carne.
N.B. LA RIVIVISCENZA DI QUESTO BLOG è DEBITRICE AD AMAZON PER AVERMI CANCELLATO TUTTE LE MIE VECCHIE RECENSIONI E AVERMENE IMPEDITE DI NUOVE. JEFF BEZOS SARà BEN FELICE DI TENERSI RECENSIONI FARLOCCHE A CENTINAIA CHE PONGONO AI VERTICI DELLE CLASSIFICHE TITOLI A VOLTE, NON DICO IMMERITEVOLI BENSì, PROPRIO ILLEGGIBILI. NON SCRITTI IN ITALIANO. CI SI DIMENTICA SEMPRE CHE QUESTE PIATTAFORME OBBEDISCONO A INTERESSI PRIVATI, NON A UN’IDEA PURCHESSIA DI “giustizia”. E DUNQUE SE PICCHI DURO E IN DIECI PROTESTANO PERCHÈ PICCHI DURO, JEFF TRA TE E QUEI DIECI (ANCORCHÈ PARENTI E AMICI DELL’AUTORE STRONCATO) SCEGLIE QUEI DIECI PERCHé DIECI È MAGGIORE DI UNO.



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