martedì 5 settembre 2017

Autore ed editore si incontrano. Erika Sanciu e Mamma editori, Òphiere.


Erika Sanciu, gelosa detentrice di un manoscritto di 700 pagine, costumista e autrice di spassosi resoconti di vita vissuta sul suo profilo FB (La Famiglia Telefunken, Il Nano Olandese, etc...) e sulla pagina FB  Mamma IMperfetta intervista Monica Montanari fondatrice e direttore editoriale di Mamma editori e del marchio Òphiere.
 



Erika Sanciu
Erika Sanciu
Posso farti una domanda?
Perché gli pseudonimi?
È una scelta artistica?
È per distinguere l'io ordinario da quello creativo?
È per scelta lavorativa o per proteggere la privacy sui social?
Mi incuriosisce sta cosa....😊😊

Monica Montanari
Monica Montanari
Io ne ho più di dieci :-) nel campo della saggistica. Avendo una casa editrice serve a non far capire che parecchi libri me li scrivo da sola. Nella fiction invece dieci anni fa c'era ancora una grande pregiudizio di noiosità riguardo alla firma italiana. Dunque per segnalare il tentativo di uniformarsi agli standard del romanzo commerciale internazionale si faceva ricorso agli pseudonimi anglizzanti. Nel mio caso personale ormai sono più conosciuta con lo pseudonimo e dunque sono costretta a usare quello.

Erika Sanciu 
Erika Sanciu 
Che tipo di saggistica?😊😊
Non hai paura che, nonostante i nomi diversi, si percepisca il medesimo stile di scrittura?😊😊😊


Monica Montanari
Monica Montanari 
La scrittura professionale dovrebbe padroneggiare gli stili :-) Si va dai testi religiosi alle superstizioni sportive, di ogni. E poi ci sono i romanzi :-)
Erika Sanciu
Erika Sanciu
Che bello! 😊😊😊
Monica Montanari
Insomma mantenere una famiglia con una piccola casa editrice, ci lavoriamo tutti come se fossimo in una fattoria :-) è stato un vero happening in 20 anni abbiamo superato tre crisi da disintermediazione, prima il passaggio dalla tipografia alla stampa digitale on demand, poi l'ebook, ora il direct publishing che disintermedia gli editori. Ma siamo sempre qui, col coltello tra i denti :-)
Monica Montanari
Monica Montanari 
Agguerriti come noi ci sono solo quelli de "Il Ciliegio" anche loro comandati dalla madre di famiglia che schiavizza marito e figlia. Idem con patate. Noi donne siamo una forza ragazze. Però loro puntano più al business autori che alle vendite sul mercato. Comunque tanto di cappello.
Erika Sanciu
Erika Sanciu
Dev'essere un bell'impegno e vi fa onore...😊😊😊 E voi come vi giostrare lo scouting?Dove scovate autori da pubblicare con le problematiche che hai menzionato?

Monica Montanari
Monica Montanari 
Noi siamo a disposizione ma ormai nel giro lo sanno che, se vengono da noi, praticamente stravolgiamo i testi. Con molta molta fatica, trovo ogni tanto persone disposte a lavorare a progetto e disposte a farsi schiavizzare. Io ho una sola ricchezza: l'affidabilità del marchio. Se uno prende roba mia deve trovarsi tra le mani roba più che leggibile, possibilmente bella.
Erika Sanciu
Erika Sanciu
Perché stravolgere completamente i testi?
Monica Montanari
Monica Montanari
Perché a saper scrivere professionalmente per la narrativa sono pochi, pochissimi. Non basta saper scrivere bene e avere fantasia. Se mi arrivasse Amabile Giusti, avrei sistemato qualche cosina anche nel suo ultimo "È un giorno bellissimo", per dire, ma non glielo avrei certo stravolto, Se mi arrivasse una Simona Friio, altrettanto. Ma i narratori di livello professionale sono veramente pochi. Io riesco a far scrivere anche chi non ha 15 anni di esperimenti alle spalle, salvando la sua sensibilità per la scena, il suo lessico, il suo immaginario, ma vi sono degli step ineludibili che chi scrive professionamente narrativa commerciale di genere deve rispettare, altrimenti il lettore non legge con piacere.
Monica Montanari
Monica Montanari
Salvo rarissimi casi mettiamo circa 1200 ore su ogni romanzo pubblicato, un lavoro più di coautoraggio che di editing.
Erika Sanciu
Erika Sanciu
Accidenti!
Dici davvero che ci sia una così nutrita schiera di scrittori poco capaci?
Monica Montanari
Monica Montanari
La sorpresa è che ce ne siano così tanti capaci in realtà, :-) Capaci ma spesso i più capaci non sono sensibili alla necessità di finalizzare il lavoro su un target preciso. Nel fantasy per esempio ci sono molti sotto pubblici. I meno capaci sono invece spesso furbissimi...

Noi facciamo romance, fantasy e quando riesco il giallo d'azione. Beh tu non ci crederai ma in questi tre ambiti albergano lettori diversissimi che vogliono cose diversissime. Tra i lettori di Rex Stout, quelli di Martin e quelli di Pullmann c'è un abisso per dire

Risultato: lo scrittore capace rifiuta il mio giogo, quello incapace è a volte veramente troppo incapace :-) Resta una minoranza di scrittori disposti a lavorare, a sacrificarsi e a subire i miei dicktat.
Comunque sono andata a leggermi la cronaca della famiglia Telefunken e scrivi bene :-)
Erika Sanciu
Erika Sanciu
Ahhahah...😄😄😄
Io non mi ritengo una scrittrice.
Ho una storia a mezzo dal 2009 che, avendo tre bimbi e due lavori, faccio fatica a portare avanti...
Perciò tempo fa ho deciso di aprirmi una pagina facebook che si chiama Mamma IMperfetta e di cominciare ad ironizzare sul caos della mia vita familiare.
Diciamo che, per il momento, è il giusto compromesso per poter scrivere e rimanere sana di mente.

Sulla diversificazione del pubblico sono d'accordo, come lo è per tutto, ogni lettore ha un certo feeling con determinate opere piuttosto che con altre...

Ma quello che mi chiedo è:
Non sarebbe meglio far passare il lavoro meticoloso di editing finalizzato al marketing, come un valore aggiunto all'autore, piuttosto che come un giogo?
Nel senso: è chiaro che un lavoro approfondito può correggere molti errori e migliorare la qualità di un'opera, è altrettanto vero che se lo scrittore l'avverte come un "pericolo" o una mutilazione del suo lavoro avrà un approccio sempre titubante...
Se invece passasse l'idea che non si tratta di mutilazione, ma di portare alla luce il Michelangelo che dimora dentro il blocco di marmo grezzo, probabilmente avrebbe tutta un'altra voglia di mettersi in gioco in primis, no?

Monica Montanari
Monica Montanari
Sì, io tento di farlo passare come valore aggiunto, ma lo scrittore lo prende come un giogo. Considriamo un attimo il tuo caso. Non hai finito il libro, non perché come pensi hai da fare, ma perché pur scrivendo bene, non hai la mappatura precisa. Un libro di 400 pagine, una come te lo scrive in 6 mesi, lavorandoci 2 ore al giorno. Io so fartelo fare, ma quando entro in modalità editor, divento democratica come Stalin. Guarda, alla fine chi ha pubblicato con me e sgroppa, di solito dopo un paio di casini con altre case editrici o come self poi torna da me. Siamo vivi per questo. Ma per convincere gli autori a lavorare all'americana, con i criteri e metodi di una vera industria culturale, è un disastro. In Italia c'è l'idea della scrittura geniale, dell'autore che si mette davanti alla tastiera e sbriglia la fantasia. Come ha dichiarato Vargas Llosa in occasione del suo nobel, la scrittura è al 98% artigianato. Ora per esempio sto stalkerizzando Raffaella Poggi Velonero per convincerla a permettermi di tirare fuori il suo Michelangelo ma la vedo durissima

Erika Sanciu
Erika Sanciu 
Il mio libro, al momento ha 700 pagine ed è nato un po' per scherzo. Non ho fatto corsi di scrittura, ho "imparato" facendolo. Non avevo idea di dove mi avrebbe portato ma ha deciso di prendere forma comunque..😊😊
Probabilmente è vero.
Se ci lavorassi due ore a sera lo porterei avanti parecchio.È che la sera quando la prole decide di chiudere gli occhi, io crollo in stato comatoso...😊😊

Monica Montanari
Monica Montanari
Dunque 700 pagine è un casino, noi publbichiamo tutti i libri anche in cartaceo, e la nostra brossuratrice arriva al massimo massimo a rilegare fino a 500 pagine! Avevi in testa una cosa alla Martin? Ma non sarebbe meglio cominciare con un progetto di trilogia con ogni volume su 400 pp? max?
Oh, vorrei precisare che tutto questo popo' di lavoro lo facciamo senza contributi da parte dell'autore, sembra pazzesco doverlo precisare, ma non si sa mai. L'autore prende il suo 12% di royalties sul digitale e l'8% sul cartaceo (ma il cartaceo si vende pochissimo).
Per i tempi: ho avuto un inverno di lavoro durissimo eppure in tre giorni di lavoro tiravo fuori un capitolo e ho scritto il mio TpM senza nemmeno accorgermene: 400 pag, 4 mesi.

Erika Sanciu
Erika Sanciu
In realtà non ho mai preso in considerazione l'idea che qualcuno volesse seriamente pubblicarlo...
È comunque ancora una bozza e sicuramente molti pezzi se ne andranno per la loro strada.
Intanto vorrei mettere la parola fine, almeno sul primo volume, visto che mi sono accorta che ha sia una trama verticale che orizzontale...
Poi vedremo. Non metto limiti al destino.😊😊

Monica Montanari
Monica Montanari
Va bene se vorrai provare il mio metodo, vorrà dire che lavoreremo a qualcos'altro.

Erika Sanciu 
Erika Sanciu
Sono aperta ad ogni nuova prospettiva!😊 Mi ha fatto molto piacere che tu abbia trovato il post sulla famiglia Telefunken scritto bene.Ti ringrazio davvero.
Per la chiacchierata e per avermi "concesso" l'intervista!😊😊😊

Monica Montanari
Monica Montanari
Sì, così scritto bene che sono andata a leggermi anche quello sul nano olandese

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