domenica 8 novembre 2015

La fata ipnotica di Penn e Sorrentino

con Sean Penn, Frances McDormand, Judd Hirsch
di Paolo Sorrentino

THIS MUST BE THE PLACE

Mollie Miles consiglia a: i lettori viscerali dei Bomboloni alla crema, i lettori neuronici degli Eclair, i lettori rivoluzionari dei Macarons, i lettori borghesi della Panna cotta.

di Monica Montanari

Breve cenno su ciò di cui stiamo parlando. Una maschera dalla notte del rock si aggira accolto, ricco, benvoluto e benevolente prima in Irlanda e poi in Usa. Sean Penn dark e clownesco un po’ “Chance il giardiniere” ci guida in un viaggio meraviglioso nell’America buona, tra cacciatori di nazisti e morti viventi. Non dico di più guasterei la festa. 


Dico subito che questo film non avrei voluto vederlo, “La grande Bellezza” non mi è piaciuto  e la prospettiva di un film di Sorrentino non mi faceva impazzire. È stato invece
uno dei rari momenti di sommergente riconoscenza per l’inventore della televisione (in questo caso l'emittente era IRIS). Uno dei film migliori degli ultimi anni. Bello il plot, la sceneggiatura, la recitazione pazzesca di Sean Penn e il cinema cinema. 

Il cinema cinema di Sorrentino alla Jim Jarmush: apparizioni caleidoscopiche convergenti - come anche ne “La grande Bellezza”. Sulla comparsa dell’animale totemico, chiave simbolica di rivelazione narrativa: in “This must be the place”, il bisonte americano; ne “La grande Bellezza”,  i fenicotteri. Meraviglioso.

 Per spettatori viscerali, per chi ama gli stimoli mentali, per chi ama le dinamiche di sovvertimento e infine per gli esteti.
Tre stelle per Lettori di Antieroi
Cinque stelle per Lettori di enigmi
Cinque stelle per Lettori di commedie 

Tre stelle per Lettori di mondanità
 



 


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