domenica 25 novembre 2018

Il cuore delicato della Morani e il rapporto con gli indumenti degli uomini


 

Simona Morani


Cuore Delicato Lavare a Mano


di Monica Montanari 
Recensioni
(Per Lettori di Favole ed Enigmi in senso molto lato) 

Amare e Lavare

Nuovi tabù: farsi suore, essere renziani, innamorarsi da donne sessantenni di uno parecchio più giovane. In uno di questi peccati capitali mi ritrovo anche io, ma non vi dirò quale. Tabù?! Mi direte voi. Ebbene, sì! Provate a scrivere voi un vero romance dove la materia del contendere sia l’intenzione della protagonista di farsi suora a ostacolo di un sogno d’amore, o dove la protagonista renziana proprio non possa concedersi alle grazie di un grillino disoccupato e decongiuntivizzato… E tantomeno si potrebbero trovare lettori per una protagonista sessantenne innamorata del fusto di turno. Strano! Perché, a ben vedere, una fetta nutrita di scrittrici e lettrici romance questo fanno: si innamorano puntualmente degli aitanti e giovanissimi bellimbusti di cui, rispettivamente, scrivono e leggono. Ma come potrebbe mai essere questo amore autunnale? Cosa potrebbe succedere davvero, se a innamorarsi di un fusto da romanzo fosse una signora come tutte noi, scrittrici e lettrici romance?

Se lo è chiesto con coraggio Simona Morani che riesce a disegnare una favola aggraziata delle sue, in bilico tra feuilleton e letteratura, dando corpo a una protagonista opaca a sé stessa, stordita dal senso di inutilità della sua vita.
Si dilata pagina dopo pagina il vuoto interiore  della nostra eroina, che l’epifania di un bel giovane nel negozio di lavanderia andrà a riempire. E non facciamo battute grasse, vuoto di senso, vuoto nelle giornate: con impagabile ironia la Morani verga leggera in contrappunto al “Facis Mezzoforte” comparso a stregare la giovanissima Ornella Muti di Romanzo Popolare. Sì, perché l’elegantone è tale in quanto direttore di una filiale automobilistica. Un principe, un  direttore d’orchestra, un filosofo tormentato, per la nostra proprietaria di lavanderia: l’essere direttore di filiale automobilistica del bell’uomo è vertice indiscusso e fonte di incommensurata ammirazione. Ma attenzione non c’è sarcasmo nella penna della Morani, c’è tenerezza. E c’è tanto di più: la conoscenza profonda della sua gente, - che è poi anche la mia, -  di un’Emilia pianeggiante e montanarina.

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