giovedì 23 luglio 2015

Una Carovana di troppi Prodigi


Al Custerlina

La Carovana dei Prodigi 

Ovvero il secondo volume della trilogia Il segreto del Mandylion e 

sequel de All’ombra dell’Impero 

di Monica Montanari

 

Con La Carovana dei Prodigi esce il secondo volume di una storia originale e rocambolesca qualificata da noi come segno d'avvento di uno dei più forti scrittori italiani. Il migliore e più eclettico genio letterario italico continua le avventure di Davorin Paternoster questa volta nei balcani bosniaci. Dopo aver guardato nei fori del drappo miracoloso il ragazzo ha la protezione di un superangelo, Ariel, ma ciò non gli risparmia il rapimento e la prigionia. Nel secondo volume della saga, troviamo Davorin tra le grinfie di Mors mentre il commissario steampunk Adler e l’amico, il magico Hagopian, seguono le sue tracce da Trieste fino a Sarajevo e dintorni. 

Hagopian e Adler troppo assorbiti dalle vicende e troppo poco dalle rispettive fisime surreali

Grandi atmosfere d'ambiente e passi di intelligenza esistenziale ma questo secondo appuntamento con Il segreto del Mandylion di Al Custerlina è meno riuscito del primo. La Carovana dei Prodigi paga pegno all’intreccio e sacrifica i personaggi. È vero li aveva già ben tratteggiati nel primo volume della saga, All’Ombra dell’Impero, ma a noi sarebbe piaciuto ritrovarli: i rovelli psichedelici e fumati di Hagopian, gli entusiasmi steampunk in Adler. Qua invece c'è poco spazio per i due amici e invece ce n'è tanto per il cattivo, un Rasputin poco credibile e una serie di personaggi di contorno di poco futuro.

L’esplosione a Sarajevo e la svolta mancata

Personalmente avrei preferito un’altra piega. Secondo i miei bisogni di lettore a Sarajevo la storia doveva incrociare la Storia dalla "S" maiuscola, con lo scoppio della Prima Guerra mondiale, Gavrilo Princip e l’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando. Se ne poteva dare una lettura distopica e profilare i maggiori e più grandi destini russi di Davorin Paternoster nell’incipiente rivoluzione bolscevica. Non è andata così, il racconto si è ritorto su se stesso. Alla fine de All’Ombra dell’Impero avevamo il subitaneo rapimento di Davorin  e La Carovana dei Prodigi ci narra di come il ragazzo viene liberato ma in buona sostanza non fa un solo vero passo avanti nella scoperta del Segreto del Mandylion.

Va bene, Al Custerlina voleva ricamarci su ma adesso deve darci dentro

Capita nelle migliori famiglie, una sospensione, un abbassamento di tensione. Restiamo in apnea in attesa del vero seguito de All’ombra dell’Impero e Custerlina ci è debitore di un quarto romanzo per compensare questo immaginifico, piacevole e molto cinematografico ma troppo epidermico.  
Per lettori ultramondani, favolosi e ludici: tre di tutto


N.B. LA RIVIVISCENZA DI QUESTO BLOG è DEBITRICE AD AMAZON PER AVERMI CANCELLATO TUTTE LE MIE VECCHIE RECENSIONI E AVERMENE IMPEDITE DI NUOVE. JEFF BEZOS SARà BEN FELICE DI TENERSI RECENSIONI FARLOCCHE A CENTINAIA CHE PONGONO AI VERTICI DELLE CLASSIFICHE TITOLI A VOLTE, NON DICO IMMERITEVOLI BENSì, PROPRIO ILLEGGIBILI. NON SCRITTI IN ITALIANO. CI SI DIMENTICA SEMPRE CHE QUESTE PIATTAFORME OBBEDISCONO A INTERESSI PRIVATI, NON A UN’IDEA PURCHESSIA DI “giustizia”. E DUNQUE SE PICCHI DURO E IN DIECI PROTESTANO PERCHÈ PICCHI DURO, JEFF TRA TE E QUEI DIECI (ANCORCHÈ PARENTI E AMICI DELL’AUTORE STRONCATO) SCEGLIE QUEI DIECI PERCHé DIECI È MAGGIORE DI UNO.



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