venerdì 4 luglio 2014

Cattivo, ai lov iu!

di Giusy De Nicolo

 

Prima puntata della rubrica dedicata ai villains che ci piacciono. Anche se sono perfidi. Anche se sono dei disgraziati. Perché sì.

Senza ordine, senza criterio. senza vergogna.

 

Jaime Lannister, personaggio ideato dal noto killer seriale George RR Martin, nella trasposizione televisiva delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco ha il bel faccino danese di Nikolaj Coster-Waldau. Quest'ultimo si era già fatto notare, tra le altre, nelle vesti dello sfigatissimo padre dell'Anticristo ne I guardiani della notte e in quelle di psicopatico pluriomicida in Headhunters. Insomma, si vede che il ragazzo ci ha sempre tenuto.
Comunque, mollati i completi gessati, eccolo in cotta di maglia e spadone nella produzione HBO.

Fin dalla prima apparizione, il golden boy di casa Lannister si presenta come abilissimo spadaccino e portatore incurabile di faccia da culo, peculiarità, quest'ultima, che lo rende particolarmente caro ad amici e semplici conoscenti.

Linguacciuto, sarcastico e caustico, si distingue dallo standard del figlio di papà per un evidente sprezzo del pericolo e per l'altrettanto cristallino disinteresse riservato a ciò che il prossimo pensa di lui.

Ma subito appare evidente come il fiero e indomito guerriero sia poi un servo della gleba al cospetto di Cersei, sua sorella gemella e sposa di quel panzone alcolizzato di re Robert, nonché donna amabile come un calcio nel fegato tirato con una scarpa di sicurezza dalla punta rinforzata. 

 
Da tutto ciò deriva l'individuazione della prima caratteristica che rende Jaime un personaggio interessante e sfaccettato. Egli è amorale più che immorale. Segue un codice di comportamento che è suo e solo suo, e se ciò significa buttare un bambino dalla finestra per proteggere l'amata sorella-amante, voilà!, lo fa con più scioltezza e meno senso di colpa di quanto non faccia l'automobilista medio gettando l'incarto del Cinquestelle Sammontana.
Scopriamo in seguito che l'epiteto di Sterminatore di re se lo è, sì, guadagnato infilzando l'ex datore di lavoro alle spalle, ma per impedirgli di trasformare la capitale del regno in un'unica, gigantesca grigliata mista.
Siccome poi con Martin uno non può rilassarsi cinque minuti, il nostro subisce una serie di disavventure culminanti nel taglio della mano senza anestesia.
L'esperienza, come è facilmente intuibile, ne modifica le prospettive esistenziali e l'aspetto, ora decisamente grunge. 

 
Intanto, però, noi animi romantici e sensibili ci sciogliamo scoprendo la sua completa e incrollabile fedeltà alla sorella, sua prima e unica donna,
Incestuoso sì, ma con tanto ammmmore!
È poi fratello affezionato di Tyrion, che papà Tywin - simpatico come due calci nel fegato - ha preso in odio dal primo giorno perché nano e dunque imperfetto.
A Jaime, in fondo in fondo, cattivo come il tigrotto di peluche dei luna park, inviamo tonnellate di affetto e caramelle gommose, sapendo che, se ti riuscisse di sopravviviere fino all'ultimo libro nell'universo di Martin, ne avrai estremo bisogno. 



7 commenti:

  1. Sì, ci pensavo ieri. Ma quanto grunge è la mano staccata di netto?! Però. appesa al collo per ricordo...

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  2. Il povero Tyrion è in odio alla sua famiglia, escluso Jaime, anche perché, nascendo, si è reso colpevole del suo primo omicidio, nonché matricidio ;)

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    1. Vero. Nè Cersei nè Papino hanno particolarmente apprezzato.

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    2. E quanto gli brucia poi che il nano è lo smart one del lotto...

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Molto divertente, Giusy ;) Alcune affermazioni mi sembrano crudeli e ingiustificate, vedi la tua visione di Cersei che trovo molto triste, ma su Sammontana grunge sono morta :D E cmq il bambino volante è una palla micidiale, chiunque nei suoi panni l'avrebbe scagliato :P

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