di Giusy De Nicolo
Seconda puntata della rubrica dedicata ai villains che ci piacciono.
Senza ordine, senza criterio. senza vergogna.
Labyrinth è un film del 1986
diretto da Jim Henson e sceneggiato nientepopodimenoché da Terry
Jones dei Monty Python.
La pellicola incontrò un riscontro
commerciale inferiore alle aspettative, nonostante sia poi entrata nell'immaginario
collettivo di una generazione. Della sua parte non ancora
instupidita, quanto meno.
Sì perché Labyrinth è
tecnicamente un film per ragazzi, coi pupazzoni e un mondo
fantastico, ma di quelli visionari, originali, godibili e profondi
insieme, con sottotracce inquietanti e un paio di scene che oggi il
Moige ululerebbe tanto da far sembrare le coefore di Eschilo un
allegro gruppo folk.
Ma concentriamoci sui due personaggi
principali, Sarah, interpretata da una giovanissima Jennifer
Connelly, e lui, Jareth, che ha lo sguardo asimmetrico e i pantaloni
attillatissimi di David Bowie.
Sarah, bimbaminkia ante litteram,
pronuncia per errore (?) un incantesimo, causando il rapimento del
fratellino da parte di Jareth, capriccioso e affascinante re dei
Goblin.
Per recuperare il marmocchio, la rimbambita fanciulla dovrà raggiungere il centro del labirinto in tredici ore.
Per recuperare il marmocchio, la rimbambita fanciulla dovrà raggiungere il centro del labirinto in tredici ore.
Capito poco? Guardatevi il film,
allora, che merita. Qui ci interessa parlare di lui.
Una prima questione sorge spontanea
paragonando il re ai Goblin suoi sudditi: ci fate cortesemente vedere
le foto di mamma e papà? Non perché qui qualcosa non torna.
Ma vabbe', proseguiamo. Belle camice,
comunque. Qualche perplessità sull'acconciatura, ma il giochetto con
le sfere di cristallo, l'andatura regale e la mise in generale
ne fanno un badass con molto, molto stile. E ho mica accennato ai
pantaloni attillatissimi?
A un'analisi meno superficiale, risulta
evidente poi l'assoluta superiorità intellettuale e caratteriale di
Jareth rispetto a Sarah. Lei è la ragazzina che dà inizio al gioco
senza neppure rendersene conto. Lui le va dietro e l'asseconda, facendosi
antagonista perfetto per l'avventura fantastica di lei. Senza Jareth,
Sarah non è che un'adolescente come le altre. Ma mentre Sarah non se
ne avvede, Jareth agisce lucidamente e accetta il suo ruolo di
“cattivo” perché la rimbambita diventi l'eroina della propria
storia.
Jareth va oltre, forza lo stesso ordine
del tempo per lei, solo per lei. Le offre di farne la propria regina,
ma la deficiente rifiuta. Recupera il lattante, torna a casa e fa il
balletto della vittoria con i Goblin, relegando Jareth al ruolo di
estraniato e sconfitto.
Ma come si fa????? Con quei
pantaloni....
PS. Se desiderate che maltratti un
villain che vi sta a cuore, fatemelo sapere nei commenti, cercherò
di accontentarvi.
Ma quanto sei brava?! Sfido le ire delle altre bloodies e te lo dico. E poi vogliamo mettere... quei pantaloni? Ha ragione, ma ci chiediamo con la tua compilation di villains che compagno ti sarai mai scelto? Ne vogliamo la descrizione come finale cigliegina sulla torta.
RispondiElimina(Mollie Miles)
Tenc iu! :D
EliminaIl villain di casa preferisce rimanere a tramare nell'oscurità. :D
G.D.N.
Grazie, Giusy. Ora me lo immaginerò per sempre con la faccia e il carattere del Carota di Pratchett allevato dai nani...
RispondiEliminaGoditi il tuo incubo, allora. :)
EliminaG.D.N.