mercoledì 28 luglio 2021

Ce lo vuoi lasciare il cuore, sul panciotto del guappo della Vidal

 

Mariana Vidal


La Duchessa e il Boss


di Monica Montanari 
Recensioni
(Per i Lettori di Rivalse Amorose, Sesso e Sentimento, Storie in Costume) 

Amare l'impossibile

Marianna Vidal mi ha veramente sorpreso, in questo la Duchessa e il Boss, è plastica, teatrale, immediata: leggere la Vidal ti rende spettatore attonito completamente arreso a una storia rappresentata, invece che scritta.

Ma si va oltre la presa narrativa del feuilleton, la Vidal ha una vera conoscenza dell’elemento umano, dei suoi “tipi” che come caratteristi del cinema anni’50, come personaggi di Scarpetta ed Eduardo, irrompono sulla scena in fase d’impostazione e giganteggiano con autorità. In più c’è il filtro critico, la consapevolezza di voler ricreare un falso Liala strutturato come una telenovela ...e leggere diventa come sciogliere in bocca un cioccolatino perché acquista il piacere di passarsi di mano le figurine del dado Liebig... 

Chi ha letto e compreso l’estetica di Eco ne “La misteriosa fiamma della regina Loana”, capirà cosa intendo. Io meglio non so dire. Insomma siamo davanti a un’autrice che meriterebbe il pulpito della grande comunicazione, dobbiamo aiutarla e spingerla perché se aspettiamo che le major si accorgano di noi, stiamo freschi. 

Leggetevi la Duchessa e il Boss, perché il guappo Francesco lascia il segno, ce lo vuoi lasciare il cuore, sul suo panciotto, sulla cravatta rossa, sotto il cappello sghembo portato con iattanza in una Napoli irriducibile a ciò che noi sorelle del nord definiremmo morale.

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